La Nuova Sardegna

Olbia

Duecento alunni riscoprono la carbonaia

Duecento alunni riscoprono la carbonaia

Alà dei Sardi, successo del laboratorio didattico dedicato alle tradizioni e concentrato su “Sa Chea”

18 maggio 2014
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DEI SARDI. Circa duecento alunni delle scuole primarie e medie di Alà dei Sardi, Berchidda, Buddusò, Monti, Loiri Porto San Paolo, Oschiri e Padru, comuni ricadenti nella nuova comunità montana del Monte Acuto con la sola esclusione di Loiri, hanno partecipato a un laboratorio didattico sulla montagna e le sue tradizioni con particolare riferimento a “Sa Chea”, la carbonaia, della quale si conservano ormai sbiaditi ricordi nella memoria degli anziani del luogo.

Si tratta di un progetto promosso dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’ente montano ed il consiglio comunale dei ragazzi di Alà. «Uno sguardo al passato - è il commento del sindaco Mario Carta - per rafforzare nei giovani il legame col proprio territorio e conservare la memoria storica delle sue tradizioni. Come l’antica trasformazione della legna in carbone».

Gli alunni, accompagnati dalle loro insegnanti, e tantissima gente venuta dal paese, hanno potuto seguire le fasi della realizzazione e del funzionamento di una carbonaia e come la legna si trasformi in carbone. Dietro questo “prodigio” vecchio di secoli c’è la cultura e la conoscenza tramandata da generazioni di persone che vivevano lo stretto legame che ha unito l’uomo al bosco e alle sue risorse, costituendo un’importante fonte di occupazione per molte comunità montane della penisola e della Sardegna, fino alla metà del ventesimo secolo.

«“Con questo laboratorio - dice il sindaco Mario Carta- abbiamo voluto offrire ai ragazzi l’opportunità di un’esperienza formativa che consentisse loro di approfondire il legame personale con la montagna, promuovendo consapevolezza e senso di responsabilità verso il proprio ambiente».Il laboratorio si è svolto inizialmente ad Alà dove gli studenti hanno assistito alla proiezione di foto e filmati relativi alle fasi preliminari della costruzione della carbonaia, raggiungendo poi il sito per una dimostrazione pratica, in località Su Frassu. Qui, sono stati accolti da tziu Antoni Scanu, conoscitore dell’antica tecnica che, insieme ai suoi collaboratori e alla Cooperativa “Senalonga”, ha ricostruito in scala la carbonaia e risposto alle domande degli studenti, ai quali è stata anche mostrata l’estrazione del carbone dalla carbonaia. «La soddisfazione più bella è stata quella di constatare la grande attenzione e partecipazione dimostrata dai ragazzi per un’attività ormai scomparsa e di cui hanno spesso sentito raccontare dai propri nonni - conclude Mario Carta - .Ciò fa ben sperare, affinché i giovani di oggi conservino e tramandino alle nuove generazioni le tradizioni e la storia delle nostre popolazioni montane, la passione e il legame che i nostri vecchi hanno avuto e tuttora hanno per i boschi, patrimonio immenso del nostro territorio». (g.g.)

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