La Nuova Sardegna

Olbia

Lettera intimidatoria, gli atti in Procura

di Serena Lullia
Lettera intimidatoria, gli atti in Procura

Arzachena, la polizia giudiziaria acquisisce la missiva che accusa il Comune di prendere tangenti per autorizzare Harrods

24 aprile 2014
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ARZACHENA. Nessuna certezza sugli autori della lettera intimidatoria, solo alcuni sospetti. Parte da questa dichiarazione del sindaco, Alberto Ragnedda, l’indagine della procura di Tempio sulla missiva firmata da “un onesto cittadino” e inviata negli uffici del Comune. Tredici in tutto i destinatari della lettera. Già ieri sono stati acquisiti gli atti. La polizia giudiziaria presenterà una relazione dettagliata al magistrato. Nessun commento ufficiale sulla vicenda da parte del procuratore.

Le tangenti per Harrods. La lettera, ora al vaglio degli inquirenti, accusa il sindaco, l’assessore all’Edilizia privata Gianni Baffigo e il delegato alle Attività produttive Franco Carletti, di essere pronti a ricevere una mazzetta da 200mila euro per autorizzare l’installazione al molo vecchio di Porto Cervo del villaggio commerciale firmato Harrods. Lo scorso anno l’autorizzazione per le 20 vetrine era finita al centro di una inchiesta della magistratura, ancora in corso. Da chiarire se in zona H, così come è classificato il piazzale del porto vecchio, sia possibile installare un villaggio commerciale per tre mesi, seppure con strutture precarie. Il corvo, autore della lettera intimidatoria, accusa la maggioranza di voler trasformare con una delibera di giunta la zona H, di tutela integrale, in zona G, di servizi, per favorire i progetti del Qatar, proprietario della Costa Smeralda.

Restrizioni sulle zone H. Mentre l’anonimo cittadino confezionava la lettera, il sindaco Ragnedda lavorava invece nella direzione diametralmente opposta alle accuse. «Stiamo avviando una rivisitazione delle zone H dell’intero territorio che vanno in direzione di un restringimento dei tempi della durata degli eventi – ha chiarito il primo cittadino –. Nello specifico, invece, sul villaggio di Harrods c’è una indagine della magistratura e sarebbe opportuno aspettare la chiusura prima di prendere ulteriori decisioni».

Il mistero della consegna. Gli indizi che fanno pensare a un corvo sono tutti nella modalità di consegna in municipio della lettera intimidatoria. La missiva è arrivata sul tavolo del segretario comunale nel pacco generale della posta. La busta era affrancata, ma sul francobollo non c’era nessun timbro postale. Al comando della polizia locale è stata recapitata inserendola a mano nella buca delle lettere. Anche in questo caso non c’era timbro.

La solidarietà, ma non di tutti. Il primo cittadino ieri ha ricevuto tantissimi messaggi di solidarietà, da parte dei sindaci della Gallura, tra cui Palau, Olbia, Tempio, ma anche di semplici cittadini. «Mi ha fatto davvero piacere ricevere tutti questi attestati di stima – commenta Ragnedda –, un ulteriore invito a continuare per la nostra strada, nel rispetto della legalità, a non fermarci di fronte a una strategia mafiosa tesa a impedire a questa amministrazione faccia quelle scelte per cui è stata legittimamente eletta. Ciò che mi rammarica è non aver ricevuto nemmeno una parola di solidarietà da parte delle opposizioni».

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