La Nuova Sardegna

Olbia

Dà fuoco a un’auto e sfugge alla cattura

di Antonello Palmas
Dà fuoco a un’auto e sfugge alla cattura

Via Marche, l’attentatore è inseguito a piedi nudi dal proprietario. Quarto mezzo bruciato nella stessa strada in un mese

24 aprile 2014
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OLBIA. Ha rischiato seriamente di essere acciuffato dalla sua vittima. Se l’è vista davvero brutta il giovane attentatore che due notti fa in via Marche ha dato fuoco a una Nissan Micra: è stato sorpreso dal proprietario quando aveva appena gettato una bottiglia molotov già accesa sulle prese d’aria del cofano, ma nonostante sia stato inseguito è riuscito a dileguarsi. Il padrone del mezzo, un trentenne che lavora in uno stabulario, a quel punto ha pensato soprattutto a salvare il mezzo (intestato alla madre), per limitare i danni con l’aiuto dei vicini che hanno utilizzato le pompe per spegnere il rogo, nel frattempo propagatosi anche al retro. Poi i vigili del fuoco hanno messo in sicurezza la vettura ancora fumante e la polizia ha transennato l’area in attesa di controlli più accurati l’indomani mattina.

Si tratta del quarto episodio nella straversa di via Barcellona nel giro di un mese. L’ultimo una settimana fa: giovedì sono state incendiate altre due auto appartenenti a vicini di casa del cozzaro, una di queste era una Nissan Micra (l’altra era una Toyota Yaris) e questo potrebbe far pensare che i due fatti siano collegati e che nel primo caso l’attentatore avesse sbagliato bersaglio. Ma un’altra auto era stata data alle fiamme qualche settimana fa.

Due notti fa, all’1.00, qualcuno ha visto movimenti sospetti e si è affacciato notando una persona che armeggiava intorno alla Micra color oro. Una veloce chiamata al proprietario che si è affacciato e ha visto la sua auto in fiamme e l’attentatore, un giovane che si nascondeva il volto con il cappuccio della felpa, di bassa statura, che osservava la scena. Il trentenne ha cominciato a gridare, quindi ha scavalcato la balconata e si è precipitato in strada così come si trovava: il delinquente si è dato alla fuga e il proprietario dell’auto lo ha inseguito a piedi nudi, sinché ha potuto. Quindi lo ha visto sparire in via Umbria e ha dovuto arrendersi. Ma l’attentatore potrebbe aver commesso un errore: nella fuga il cappuccio non gli nascondeva più le fattezze e potrebbe essere stato ripreso da una telecamera della zona, le cui immagini sono al vaglio degli investigatori. Il proprietario dice di non avere nemici, ma parla di una recente discussione per motivi futili. La più spaventata per la vicenda è un’anziana, malata, la cui stanza da letto è esattamente dietro la finestra davanti alla quale si è sprigionato l’incendio, a poco più di un metro. Ha capito cosa stava accadendo ma non avrebbe potuto muoversi se le fiamme avessero attaccato gli infissi.

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