La Nuova Sardegna

Olbia

Dipendenti della Provincia preoccupati per il futuro

Dipendenti della Provincia preoccupati per il futuro

Nuova assemblea nella sede dell’ente con il sindacato funzione pubblica Cgil e Uil Maccioni: «Chiediamo alla Regione di salvaguardare i posti di lavoro e le regole»

19 aprile 2014
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OLBIA. Nuova assemblea ieri mattina dei lavoratori della Provincia Olbia-Tempio. Preoccupati per il loro futuro, visto il destino ignoto che dovrà seguire l’ente e anche contrariati per il comportamento del commissario straordinario Francesco Pirari per gli ostacoli frapposti nelle contrattazioni sindacali. «Occorre – dice Luisella Maccioni, segretaria territoriale di Cgil Funzione Pubblica – che al centro del dibattito sindacale si rimettano i servizi, i lavoratori e il loro futuro. In sostanza il diritto di poter avere certezze per chi presta la propria opera e soprattutto servizi per la popolazione».

Il vero problema, che il sindacato funzione pubblica Cgil e Uil solleva oramai da diverso tempo, è «il diritto a contrattare e quindi di poter, attraverso il Contratto Integrativo Aziendale, lavorare con un organizzazione del lavoro e un sistema di produttività che coniughi funzioni, compiti e prestazioni il tutto puoi con la giusta retribuzione per il lavoro prestato».

Una cosa che, per il sindacato e i lavoratori, alla Provincia gallurese manca. «Per responsabilità evidenti – sottolinea la Maccioni – , si è tolto ai dipendenti della Provincia il contratto con motivazioni astruse e incomprensibil, tanto che da mesi chiediamo l’intervento, prima del Prefetto poi della Regione Sardegna e dell’Aram per costringere il Commissario a predisporre un atto, dovuto, mirato alla nomina dei una Delegazione deputata e abilitata alla trattativita con il Sindacato. Insomma semplicemente il rispetto delle norme e il rispetto del lavoro».

Nulla però è successo. «Tutto questo avviene nel completo silenzio, squarciato solo dal sindacato, sul destino della provicia e conseguentemente il destino dei dipendenti. Tutti i tentativi invece vengono rivolti alla messa in moto di un sistema che porta alla lenta eutanasia della Provincia. Chi ha bloccato con perenni rinvii, tortuose e lunghe tempistiche il funzionamento dell’Ente, sommando questo all’assenza di contratto aziendale, ha esacerbato gi animi ed attivato contrapposizioni».

«Come se non bastasse poi, inziative estemporanee di rappresentanti regionali dipingono i lavoratori della Provincia come tesi solo all’autotutela incapaci di avere una professionalità e sordi alle esigenze lavorative di altri. Il solito ritornello per mettere contro due categorie: giovani e vecchi, occupati e non. Per fini non chiari. Sia ben chiaro a tutti – conclude la Maccioni – che i lavoratori della Provincia e il Sindacato hanno sempre caratterizzato le loro lotte nella difesa del lavoro e nell’ampliamento delle dotazioni organiche, e continuano a sottolineare che la difesa e la tutela del lavoro pubblico nasce dalla certezza del rispetto delle regole e dalle capacità professionali di garantire servizi per la popolazione. Quindi chiediamo ancora alla Regione Sardegna di garantire coloro, che lavorano con grande impegno e professionalità , salvaguardando posti e servizi ma soprattutto regole» .

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