La Nuova Sardegna

Olbia

Nel piano per Liscia Ruja la sicurezza in tre mosse

Nel piano per Liscia Ruja la sicurezza in tre mosse

Arzachena, prevista la pulizia delle aree e la realizzazione di alcune reti idriche Ma il progetto comunale potrà partire solo dopo l’ esproprio dei terreni al Qatar

17 aprile 2014
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ARZACHENA. Il piano per la messa in sicurezza di Liscia Ruja è nei cassetti del Comune dal 2004. Dieci anni fa l’ente locale, con l’ok della proprietà dei terreni, la Costa Smeralda a stelle e strisce di Tom Barrack, aveva predisposto un progetto preliminare. Tre i punti principali dell’intervento: pulizia delle fasce tagliafuoco a monte del litorale; pulizia selettiva delle aree di sosta dalla vegetazione non di pregio; realizzazione delle reti idriche antincendio. Il progetto, già realizzato per una piccola porzione e per cui sono iscritti a bilancio 300mila euro, ora verrà integrato con le esigenze nate negli ultimi anni e poi avviato. Per farlo il Comune deve però essere proprietario dei terreni. Da qui il ricorso alla procedura di esproprio. Un percorso lungo, a cui ha dato una accelerata il braccio di ferro con la Land holding – la società che fa capo al Qatar – dopo la chiusura, e la riapertura, degli accessi alle aree di sosta. Gli uffici comunali stanno predisponendo il progetto. Poi verranno inviate le comunicazioni di esproprio e saranno fatte le valutazioni economiche delle aree.

L’affidamento in house la soluzione tampone. In attesa che venga concluso l’iter di esproprio il Comune dovrà accontentarsi della concessione all’uso dei terreni dalla Land holding, per un solo anno e con una condizione. Le aree alle spalle della spiaggia non potranno essere date in gestione, come succede da 50 anni, alle cooperative private. Il Comune potrà quindi affidarne la custodia e la organizzazione solo alla municipalizzata Geseco.

Liscia Ruja stralciata dal bando generale dei parcheggi. Dalla scorsa estate il settore della Polizia locale lavorava a un bando triennale per l’assegnazione delle aree parking del territorio. Un programma complesso, con abbonamenti a agevolazioni per diverse categorie, che comprendeva anche le aree di Liscia Ruja. Il bando dovrà essere modificato e quegli spazi di sosta stralciati.

La guerra delle strisce blu. Qualche mese fa, nelle aree di sosta alle spalle di Liscia Ruja, compaiono i primi massi per sbarrare l’accesso. Poi i cartelli di proprietà privata. L’operazione per impedire l’ingresso delle auto – secondo la Smeralda holding per evitare l’abbandono dei rifiuti – viene completata con lo scavo di piccoli fossati. La polizia locale avvia i primi controlli. I terreni sono privati ma hanno una utilità pubblica. Il Comune attende da gennaio l’autorizzazione all’utilizzo dei terreni. Procedura con una tradizione lunga 50 anni. Dagli uffici di porto Cervo non arriva nessuna notizia. Solo martedì mattina, dopo che la polemica ha ormai travolto la Costa Smeralda e il Comune ha annunciato di voler avviare gli espropri, arriva l’ok alla concessione delle aree. Ma l’amministrazione non torna indietro e dà il via alle procedure per diventare proprietaria dei terreni alle spalle di Liscia Ruja.

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