La Nuova Sardegna

Olbia

Hotel a Razzoli, le opposizioni dicono no

di Andrea Nieddu
Hotel a Razzoli, le opposizioni dicono no

La Maddalena, Tollis: «Un regalo alla Conservatoria». Pedroni: «Basta fare i notai di scelte di altri»

17 aprile 2014
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LA MADDALENA. Non si ferma la polemica sulla nuova destinazione ricettivo-turistico del faro di Razzoli. Le rassicurazioni della Conservatoria delle coste sull’uso popolare della torre, dopo la ristrutturazione e il passaggio ai privati, non convince i consiglieri di opposizione. «Occorreva sedersi a un tavolo con la Regione e insieme fare l’elenco dei beni identitari dell’isola – attacca Pier Paolo Olivieri – e stabilire cosa i maddalenini avranno in cambio di tutti questi vincoli. Perché di vincoli si tratta. Chi potrà andare nell’hotel-faro?Potremo sperare di formare il personale che deve andare a lavorare lì?Questa amministrazione, che ha governato per tanti anni, non è stata capace di fare nulla se non regalare un altro pezzo di storia del nostro territorio ai privati». Duro anche Claudio Tollis. «Con l’arroganza dei numeri questa maggioranza ha ottenuto ciò che voleva – commenta Tollis –. Non hanno voluto sentire il nostro ragionamento fondato sulla volontà di non vendere pezzi pregiati del nostro territorio, senza aprire un tavolo di concertazione sulla gestione dei beni demaniali. Abbiamo chiesto quali vantaggi avrebbe tratto la comunità isolana. Sappiamo che non ce ne saranno. Si usano la storia dell’hotel come uno specchietto per le allodole, come se fosse la svolta epocale dell’isola. Si sta facendo una politica del carciofo, altro che margherita. Foglia dopo foglia rimarrà solo lo stelo, che secondo molti non è nemmeno commestibile». L’assessore Mauro Bittu aveva difeso la scelta della Conservatoria ricordando che la ristrutturazione permetterà di non perdere per sempre il faro di Razzoli. «Fare un albergo senza ottenere nessuna contropartita per La Maddalena è un regalo alla Conservatoria ed è la negazione della politica stessa. L’entusiasmo della maggioranza – ha detto Gaetano Pedroni – è bizzarro perché con questo stesso entusiasmo ha celebrato il disfacimento dell’Arsenale e dell’hotel Carlo Felice. I temi che ci stanno proponendo oggi hanno come faccia parallela il disastro. Noi non abbiamo l’entusiasmo di condividere queste scelte. Al contrario riteniamo sia arrivata l’ora di invertire la marcia . È ora che la Regione venga in questa isola e negozi con l’intera città l’uso del patrimonio pubblico e demaniale che c’è, nella stragrande maggioranza in condizioni di disuso e abbandono. Con questo patrimonio potremmo creare qualcosa oppure no? Potremo dare posti di lavoro?O vogliamo fare i notai di chi ci viene a proporre che l’albergo di Razzoli deve essere dato a un privato per costruirlo. Io siedo nei banchi dell’opposizione, ma mi piacerebbe condividere, discutere, essere attore e non essere una comparsa o ancor meno un notaio di decisioni prese da altre».

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