La Nuova Sardegna

Olbia

Ex precari Csl, pressing sul funzionario

di Antonello Palmas
Ex precari Csl, pressing sul funzionario

L’Agenzia per il lavoro: entro 7 giorni vanno utilizzati. Fasolino e Meloni partecipano all’assemblea: mozione comune

15 aprile 2014
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OLBIA. Forse a una svolta la strana vicenda degli ex precari del Csl, condannati a non essere di alcuna utilità dall’opposizione del funzionario della Provincia, contrario al loro utilizzo (che ritiene illegittimo) nonostante questo venga imposto da un decreto del consiglio regionale e l’ente di via Nanni non spenda un euro in quanto gli stipendi sono a carico della Regione. E così ormai da cinque mesi i 22 del Centro servizi per il lavoro sono confinati nell’aula consiliare ma senza mansioni, con uno spreco di professionalità e di denaro pubblico per il quale è difficile trovare una giustificazione valida. Ieri mattina, dopo una manifestazione davanti agli uffici provinciali, nell’aula consiliare è stata organizzata un’assemblea dei lavoratori cui sono intervenuti i consiglieri regionali galluresi, Giuseppe Meloni e Giuseppe Fasolino (a dimostrazione che la questione è bipartisan), il commissario uscente della Provincia, Francesco Pirari e i sindacalisti di Cisl e Usb.

Due i fatti che lasciano pensare a una soluzione imminente: l’annuncio di una mozione comune in Regione di Melonie Fasolino, che domani incontreranno l’assessore al lavoro per capire se e come la giunta Pigliaru ha intenzione di porre fine a una storia da tempo definita “kafkiana” dai protagonisti; quindi la notizia che l'Agenzia regionale per il lavoro, che ha in carico i 22 lavoratori, ha dato i classici “sette giorni” al funzionario Giorgio Sanna, da mesi in guerra con gli ex precari (ora assunti a tempo determinato con proroga sino a settembre 2014). Pirari ha affermato di aver posto in essere tutte le sue prerogative, ma senza ottenere risultati.

In un documento fatto pervenire a tutti gli enti interessati (anche a Procura e Corte dei conti) il commissario straordinario dell’Agenzia regionale per il lavoro, Massimo Temussi, invita infatti Sanna ad «attivarsi affinchè i lavoratori in oggetto siano utilizzati secondo quanto previsto dai contratti sottoscritti dagli stessi con Arl, entro e non oltre sette giorni dal ricevimento della presente, significando fin d’ora che comportamenti contrari o omissivi , che comportano responsabilità civili, penali, amministrative ed erariali, saranno portati di fronte alle sedi competenti».

Alma Viola e Antonello Bua, della Cisl, concordano sul fatto che quella gallurese è l'unica Provincia inadempiente in materia e non fa lavorare gli ex precari e ipotizzano la presenza di danni psicofisici per la situazione vissuta dai 22 dipendenti. E dicono di essere pronti a recarsi in Regione e di essere vicini anche ai Csl storici e ai lavoratori Multiss. Antonio Satta, dell’Usb, ritiene che il funzionario debba «applicare la lagge e, se ritiene di avere ragione, fare dopo le sue osservazioni», ricordando che una popolazione già provata dalla crisi del lavoro sta soffrendo ulteriormente per questa situazione: ad esempio, sono fermi i corsi di formazione obbligatori per i lavoratori in cassa integrazione, che rischiano di perdere. Giuseppe Meloni ha parlato di »situazione paradossale», affermando che «al giorno d'oggi non è pensabile tenere 22 dipendenti pubblici inattivi». Giuseppe Fasolino sottolinea che si sta operando affinché «Pigliaru e l’assessore al lavoro prendano coscienza dell’assudità di una situazione che, per noi, si può risolvere, e anche in fretta».

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