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Quarto giorno di sciopero per i dipendenti DiSardegna

Quarto giorno di sciopero per i dipendenti DiSardegna

LA MADDALENA. Lo sciopero dei dipendenti del super mercato DiSardegna arriva oggi al quarto giorno e nulla sembra essersi smosso nel frattempo. I lavoratori della struttura commerciale maddalenina...

12 aprile 2014
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LA MADDALENA.

Lo sciopero dei dipendenti del super mercato DiSardegna arriva oggi al quarto giorno e nulla sembra essersi smosso nel frattempo. I lavoratori della struttura commerciale maddalenina hanno deciso di incrociare le braccia perché da tre mesi non ricevono lo stipendio; inoltre, di fatto non possono vendere per il semplice motivo che manca proprio la merce. Quella venduta, infatti – hanno affermato – non è stata sostituita; inoltre i responsabili, pur essendo stati chiamati a rispondere, neppure hanno voluto parlare con i dipendenti e sembra comunque che non abbiano ancora deciso nulla.

Ieri, oltre ai due assessori comunale Maria Pia Zonca e Gian Vincenzo Belli, che hanno ritenuto opportuno porgere la loro solidarietà ai diepndenti in sciopero, era presente anche la sindacalista Luisa Di Lorenzo, della segereteria provinciale della Cgil, che ha parlato con i dipendenti per cercare di capire come riuscire a risolvere la situazione. «Abbiamo di fronte un’azienda che non dà risposte e quando le dà non mantiene le promesse. Noi siamo pronti al dialogo con chi ci garantisce il suo intervento per portare in pareggio i debiti, anche perché il punto vendita è molto interessante, ma ancora nulla di nuovo è avvenuto» dice la sindacalisata. «L’azienda ha promesso che qualcuno incontrerà i lavoratori e che fra qualche giorno arriverà la merce per dare la possibilità di rientrare con i debiti. A questo punto i lavoratori vorrebbero che si facesse un piano di rientro per garantire loro di ricevere le retribuzioni arretrate».

A solidalizzare con i dipendenti di DiSardegna c’è anche Silvio Ornano, il proprietario del locale che ospita il supermercato (non fa parte della dirigenza) e in quanto tale parte lesa come i lavoratori, il quale afferma: «Mi hanno fatto delle proposte che però non ho ritenuto valide, preferendo quindi rimanere fuori e appoggiare i giovani che stanno scioperando giustamente». (a.n.)

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