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Olbia

Olbia, la rabbia degli alluvionati traditi: "Blocchiamo la città"

di Serena Lullia
Olbia, la rabbia degli alluvionati traditi: "Blocchiamo la città"

All'accesa assemblea popolare sventolate tutte le promesse per la ricostruzione fatte in campagna elettorale. Il sindaco Giovannelli pronto a guidare la protesta contro Roma

06 aprile 2014
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OLBIA. La rabbia prende il posto del dialogo. Il popolo degli alluvionati è sempre più convinto che la rivolta sia l’unico modo per far sentire la propria voce a Roma. I cittadini non vogliono più ascoltare parole, promesse, proclami. La pioggia di milioni di euro annunciata dal governo non è mai arrivata.

Gli impegni finanziari per far rinascere la città ferita da Cleopatra sono rimasti solo titoli sui giornali, parole pronunciate davanti alle telecamere. La ricostruzione sembra una utopia. Gli olbiesi chiedono al sindaco Gianni Giovannelli di mettere da parte la diplomazia e guidare la città in una clamorosa protesta.

Bloccare la città. Nell’assemblea al museo archeologico, Matteo Moro si fa portavoce del sentimento dell’assemblea. «Sindaco non devi venire qui a fare comizi – attacca Moro mentre le vene del collo diventano grosse come tubi –. Devi accogliere l’invito che ti è stato fatto dagli studenti e bloccare la città per un paio di giorni. Vediamo se facendo così i soldi arrivano».

Moro mostra le pagine dei giornali delle settimane successive all’alluvione. Testimonianze indelebili delle false promesse della politica. «I ministri hanno fatto passerella elettorale sulla disperazione della gente di Olbia – urla Moro –. False dichiarazioni per cui devono pagare».

Nessun voucher dalla Croce Rossa. Gli animi si accendono quasi subito. L’annuncio che i milioni di euro raccolti dalla Croce Rossa prenderanno la forma di arredamento ed elettrodomestici, ma non di soldi fa crescere la rabbia. Per la prima volta in tutta la riunione sindaco e cittadini parlano la stessa lingua.

«Non sono assolutamente contrario ai voucher – dichiara Giovannelli –. Perché ci sono famiglie che hanno anticipato soldi propri e non hanno bisogno di elettrodomestici o arredamento. Io non sono per nulla contrario a destinare una quota di quei soldi raccolti con le donazioni alle famiglie e alle imprese alluvionate. Ringrazio davvero la Croce Rossa, la Croce Bianca, la Caritas per il loro lavoro. Ma la situazione degli aiuti merita una accelerazione».

Pronti alla mobilitazione. Il sindaco Giovannelli è pronto a guidare la protesta della città. «Condivido l’appello dei giovani di Olbia ad alzare l’asticella della protesta – afferma –. Sono pronto già lunedì in Consiglio comunale a istituire una commissione che si occupi delle valutazioni tecniche e amministrative del post alluvione. E a valutare nuove iniziative».

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