La Nuova Sardegna

Olbia

Giudice di pace, l’ufficio in città è salvo

di Enrico Gaviano
Giudice di pace, l’ufficio in città è salvo

Firmato il decreto ministeriale che dice sì alla richiesta del Comune. Il sindaco Giovannelli: «Smentite tutte le Cassandre»

12 marzo 2014
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Olbia ha vinto. Insieme a Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Berchidda, Monti e Telti. L’ufficio del giudice di pace è salvo. Lo ha comunicato ieri il ministero della giustizia, diffondendo la notizia della firma, da parte del guardasigilli Andrea Orlando, del decreto ministeriale che dispone il mantenimento di 285 uffici del giudice di pace. Fra questi, appunto, anche Olbia, insieme ad altri 10 uffici sardi che rischiavano di scomparire: Isili, Macomer, Bono, Ozieri, Pattada, Porto Torres, Alghero, Siniscola, Tortolì e Sanluri.

I tagli erano stati decisi dalla riforma delle circoscrizioni giudiziarie, ma era stata data la possibilità a chi avesse sostenuto le spese di esercizio dell’ufficio, di continuare ad avere il giudice di pace. Quello che ha fatto Olbia, con il sostegno di altri cinque comuni del circondario, per poter garantire un servizio sicuramente fondamentale per il territorio.

Soddisfatto il commento del sindaco di Olbia. «Abbiamo lavorato sodo su questo versante – dice Gianni Giovannelli –. Facendo tutte le cose nei tempi e nei modi giusti. Ovviamente siamo molto felici di poter offrire, grazie all’impegno della amministrazione comunale di Olbia e di quello degli altri comuni che hanno voluto darci il loro appoggio in questo progetto, di poter offrire ai cittadini un servizio importantissimo, senza costringere la gente a recarsi in una sede lontana e scomoda per le necessità, frequentissima come tutti sanno, dei ricorsi al giudice di pace».

Ovviamente Giovannelli replica anche a chi, nel centrodestra olbiese, aveva già dato per morta e sepolta la possibilità che l’ufficio del giudice di pace potesse continuare a sopravvivere in città. «Mi sembra che tutte le cassandre – dice ancora il sindaco –, coloro che si erano esposti troppo frettolosamente sostenendo che non eravamo stati capaci di presentare nei tempi giusti la necessaria documentazione, siano stati smentiti. Ripeto, l’amministrazione ha fatto le cose per bene, seguendo le direttive impartite dal ministero e arrivando alla fine al risultato che volevamo raggiungere: avere ancora l’ufficio del giudice di pace».

La Gallura, a questo punto, conserva tutti e tre i giudici di pace presenti in provincia prima della riforma decisa dal governo Monti. Resta in piedi quello di Tempio, e non potrebbe essere altrimenti visto che è anche sede del tribunale; e resta in funzione anche quello di La Maddalena, che ha goduto di una deroga ministeriale come altri uffici dei giudici di pace sparsi in diverse parti d’Italia a causa della situazione di svantaggio determinata dalla insularità. E ora anche il terzo ufficio, quello di Olbia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative