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Uda: ecco perché l’eolico va bene

Uda: ecco perché l’eolico va bene

Il consigliere della minoranza spiega il suo voto favorevole alle pale

26 febbraio 2014
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CALANGIANUS. Lucio Uda, capogruppo di uno dei gruppi di minoranza del Consiglio, è stato l’unico a votare contro l’inserimento delle norme integrative sull’eolico. Gli altri tre della minoranza (Melis, Scano e Mariotti ) si sono astenuti.

Perché è contrario alle norme cautelative introdotte per regolare l’installazione di pale eoliche? «Per tre motivi - spiega Uda -. Primo, perché volevo una scelta condivisa anche con il territorio e quindi con i comuni vicini. Ciò che vietiamo a noi, non può concederlo il comune che è confinante con noi. Il secondo motivo, perché sono contrario a imporre altri vincoli nel territorio calangianese visto che di vincoli ce ne sono abbastanza. Noi abbiamo poche località del territorio in cui possiamo fare qualcosa, vogliano metter un altro vincolo su ciò che è rimasto libero? Sono un ambientalista di campagna e non di città - continua -: sono per la pulizia dell’aria e noto, ora che sono un geometra in pensione ed ho più tempo per stare in campagna, che tutto sta cambiando a partire dalle stagioni. Abbiamo alberi fioriti in inverno, alberi che germogliano in febbraio. Ciò è dovuto agli idrocarburi diffusi nell’atmosfera. Le energie rinnovabili, dall’eolico al solare, possono essere un rimedio, solo sacrificando qualcosa all’esistente ma totalmente a vantaggio della salute dei cittadini.».

Ma mettere una pala eolica in vigneti doc non è che stride con il buon senso? «Trovo invece che sia giusto - dice Uda -. Innanzitutto stiamo parlando di pale eoliche di 298 metri con bracci di 5 metri, non come quelle visibili all’orizzonte verso Bortigiadas ed Aggius. E poi in Sicilia, ove ci sono vigenti altrettanto qualificati, ci sono pale eoliche in funzione in certi periodi dell’anno per tutelare i vigneti».

Insomma il problema vero qual è? «Che c’è anche l’effetto serra che sia sta sempre più accentuando e allora scelgo fra idrocarburi ed energia rinnovabile, la seconda, il male minore. E non voglio poi parlare, anche se minimo, del beneficio economico che ne verrebbe a certe aziende e famiglie». (p.z.)

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