La Nuova Sardegna

Olbia

Muore a 14 anni per una crisi d’asma

di Stefania Puorro
Muore a 14 anni per una crisi d’asma

È rimasta in coma per una settimana, ieri la sua vita si è spezzata. Gli amici su Facebook: era una ragazzina favolosa

16 febbraio 2014
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OLBIA. «E’ volata in cielo. E ora è un angelo, il più bello in assoluto».

Aveva solo 14 anni, Elisa, e se n’è andata per sempre. All’improvviso. Lasciando la sua famiglia nel dolore più grande in assoluto. Di fronte a una città sconvolta e a tanti giovani figli di Olbia increduli e con il cuore a pezzi.

Una terribile crisi d’asma, una settimana fa. Poi la disperata corsa verso l’ospedale e un arresto cardiaco.

E’ entrata in coma, e a nulla sono serviti tutti i tentativi dei medici. Elisa non ce l’ha fatta. E ieri mattina «è diventata una piccola stella, che continuerà a brillare anche da lassù», come ha scritto in un post uno dei compagni di classe.

E’ su Facebook che si è diffusa la tragica notizia, mentre all’ospedale era già stata dichiarata la morte cerebrale da ore.

Chi ha amato e conosciuto questa ragazzina dal sorriso unico, nonostante senta dentro una sofferenza infinita, ha voluto aggrapparsi con tutte le forze a questa catena d’amore. Ed ecco, in rete, tante parole, tanti messaggi, tante frasi, tanti perché. «Perché proprio a te? Eri una ragazza favolosa, stavi sempre ridendo, ora sei un angelo e stai volando...». E ancora. «Ci manchi molto, ma lassù vivrai un’altra vita e sarà ancora più bella, anche se il mondo senza di te è triste».

E poi le speranze impossibili, i desideri che non si potranno mai più realizzare. «Devi tornare su quella moto, ti farò fare tutti i giri che vuoi. Ma ti prego, svegliati».

Ma Elisa non si sveglierà mai più. Anche se, quando si è adolescenti, non si vuole e non si può accettare che un’amica voli via così presto. «Voglio continuare a dire insieme a te che “non ho fatto i compiti”. E voglio continuare a ridere con te. Ti ricordi quando dicevamo che non si deve salutare usando la parola “bella”? Perché se avessero salutato me, avrebbero dovuto dirmi “schifo”. Quanto ridevi...». Era proprio questo il bello di Elisa: la sua voglia continua di ridere e sorridere alla vita. «So che andremo ancora insieme al McDonald», scrive un altro amico, l’ennesimo che non riesce ad accettare la morte della sua “piccolina”.

Poi il ritorno alla realtà terribile e devastante. «Un altro angelo è volato in cielo: sei tu. Sarai sempre nei nostri cuori». «Ma non preoccuparti, ci rivedremo in un mondo migliore». «Tra tante lacrime, dacci la forza per continuare a sorridere». «Mancherai a tutti, soprattutto ai tuoi genitori. Veglia su di loro».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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