La Nuova Sardegna

Olbia

Caso La Custaglia, fioccano i ricorsi contro il Comune

Caso La Custaglia, fioccano i ricorsi contro il Comune

I proprietari dell’area riclassificata agricola accusano: «Scelta assurda a favore del pascolo, ora deciderà il Tar»

14 febbraio 2014
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TEMPIO. Alcuni “titolari legittimi della Custaglia (Vittorio Perria, Salvatore Carlini, Italo Carlini, Lucia Perria e Giovanni Perria) “scippati di un loro legittimo bene e pesantemente danneggiati” - parole loro - a distanza di quindici giorni dal deliberato della maggioranza consiliare che ha declassificato i loro lotti da zona F (turistica) a zona E( agricola) aprono le ostilità con due ricorsi e una caustica lettera aperta indirizzata al sindaco e all’assessore all’Urbanistica, già protocollata ieri mattina in comune con il numero 3897.

«Siamo alcuni dei beneficiari del vostro illuminato e autoritario provvedimento di riclassificazione della “Custaglia” - scrivono -. Siamo, inoltre, i portatori di quegli interessi individuali sacrificati, per vostra stessa affermazione, in nome dell’”interesse sovrano della comunità tutta” che tanto vi sta giustamente a cuore. Prendiamo atto di aver finalmente ottenuto, senza peraltro che ne avessimo mai fatto richiesta, una vasta area agricola dove pascolare il bestiame libero e tranquillo. Esito mirabile di un procedimento di lottizzazione ormai ventennale, nel corso del quale sono state impiegate enormi risorse sia nostre, sia dell'amministrazione».

La lettera, scritta in punta di penna, a tratti ironica e mordace, a tratti amara, ma mai offensiva, passo dopo passo analizza e contesta la delibera consiliare «non supportata da analisi scientifiche serie», le motivazioni «solo strettamente partitiche» e le dichiarazioni “illuminate” di cui successivamente l’«amministrazione ha voluto “inondare” la città».

«Siamo certi - scrivono ancora - che l’economia tempiese trarrà una grande boccata d’ossigeno dalla possibilità di nuovi pascoli in luogo di uno sviluppo turistico e residenziale del quale la nostra cittadina, come è noto, non ha assolutamente bisogno! “Approviamo” anche la vostra preoccupazione per i gravi pericoli di dissesto che potrebbero causare ingenti danni a chi vive a valle della Custaglia chiedendo però nel contempo di conoscere su quali studi scientifici si basano quelle che sono solo vostre affermazioni. Vorremmo anche capire a chi la maggioranza si riferisca quando parla di “cecità e di persone che preferiscono la palude stagnante dell’ignavia e dell’inerzia irresponsabile”. Forse a se stessa, considerato che l’amministrazione comunale (oltre a non avere ben chiaro, dopo due decenni, l’oggetto del contendere), non sa ancora quali debbano essere gli orizzonti per lo sviluppo economico e sociale di Tempio. L’assetto finanziario gallurese, infatti, non ruota certo attorno al settore agropastorale, come l’amministrazione vuol far credere. Inoltre è chiaro a tutti che la retrocessione a terreni agricoli di quelli che erano zona F, non potrà certo apportare benefici ma solo la perdita di risorse in capo al Comune stesso».

A chiusura della lunghissima lettera, l’annuncio dei ricorsi. «Noi in quanto titolari di concreti interessi legittimi - scrivono i cinque proprietari, cui nei prossimi giorni se ne aggiungeranno degli altri - supportati dai documenti che attestano una realtà diversa da quella che si è cercato di raccontare, siamo e rimaniamo convinti che voi abbiate clamorosamente sbagliato e agito in nostro danno senza alcuna legittima ragione. Tuteleremo nelle sedi opportune i nostri diritti e le nostre posizioni, convinti che le stesse garantiranno a Tempio maggiori benefici economici di quanto possa darne un terreno abbandonato o nel migliore dei casi trasformato in orto come voi volete fare».

I ricorsi sono indirizzati al Tar per chiedere la delegittimazione della delibera e alla magistratura civile per il risarcimento dei danni. (a.m.)

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