La Nuova Sardegna

Olbia

Pedofilia, condannato un pensionato

di Giampiero Cocco
Pedofilia, condannato un pensionato

L’uomo, 76 anni, sconterà 4 anni e 10 mesi di reclusione per abusi sessuali commessi nel 2006 su una tredicenne

28 gennaio 2014
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TEMPIO. La inquietante storia delle morbose attenzioni che nel 2006 un pensionato ultrasettantenne aveva rivoltosu ad una studentessa tredicenne si è conclusa ieri davanti al gup del tribunale di Tempio, che ha condannato l’uomo a 4 anni e dieci mesi di reclusione, oltre che all’interdizione dai pubblici uffici e un maxi risarcimento economico alle parti civili. La vicenda che ha visto condannare Stefano G., 76 anni di Aggius, per abusi sessuali continuati sulla giovanissima figlia di una coppia di conoscenti risale al 2006, quando le attenzioni pedofile dell’uomo vennero scoperte dai genitori della ragazzina, che denunciarono l’accaduto. Stefano G. che frequentava da tempo la casa della studentessa, si era prestato più volta ad accompagnare a scuola la ragazza, un gesto di cortesia nei confronti degli amici e della ragazzina. Alla quale, ad ogni occasione, faceva dei regalini, ottenendone in cambio stima e affetto.

Poi i regali diventarono sempre più importanti e costosi, come un telefonino, cellulare al quale l’uomo chiamava in continuazione, fissando alla ragazzina appuntamenti all’uscita di scuola. Una attenzione più che morbosa, quella dell’anziano pensionato nei confronti della studentessa, che aveva trasformato in angoscia anche le iniziali e innocenti carezze, che giorno dopo giorno diventavano sempre più intime e imbarazzanti. Episodi che misero in allarme la ragazzina la quale, profondamente scossa dalle manifestazioni poco paterne che le riservava quell’uomo che considerava uno di famiglia, uno zio acquisito, confidò le sue paure e preoccupazioni alla madre.

L’uomo, nel dicembre del 2007 finì in carcere accusato di abusi sessuali sulla minorenne. I difensori dell’uomo, gli avvocati Gerolamo Orecchioni e Domenico Putzolu, chiesero una perizia tecnica sui cellulari, sull’attendibilità della ragazza e su alcuni scritti e quindi scelsero il rito abbreviato, che ieri è giunto a conclusione con le chieste del pubblico ministero, Elisabetta Atzori, che ha sollecitato 4 anni di reclusione per l’uomo, pena alla quale si è associata la parte civile, rappresentata in aula (il processo si è svolto in camera di consiglio) dall’avvocato Monica Liguori. Stefano G. dopo cinque mesi di detenzione, ottenne gli arresti domiciliari in attesa del processo che si è celebrato a distanza di otto anni dagli episodi denunciati dalla ragazzina. La quale, dopo quelle terribili esperienze, venne sottoposta ad assistenza psicologica per diversi anni.

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