La Nuova Sardegna

Olbia

Parte da Loiri la rivolta: «I nostri paesi muoiono»

di Alessandro Pirina
Parte da Loiri la rivolta: «I nostri paesi muoiono»

La piena del fiume ha distrutto la strada e il ponte: la vallata ora è isolata In piazza anche gli amministratori e i cittadini di Berchiddeddu e Padru

03 gennaio 2014
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LOIRI. Nella piazza aleggia la paura di un nuovo caso Padrongianus. I cittadini di Loiri, Berchiddeddu e Padru temono che per il ripristino della viabilità sul rio Loddone occorrano tempi biblici. I loro sindaci si mostrano fiduciosi, ma in mancanza di risposte concrete e tempi certi sono pronti a proteste clamorose. «Se entro metà gennaio non avremo il programma dettagliato dei lavori i disagi potrebbero estendersi ad altre strade – afferma il sindaco di Loiri, Giuseppe Meloni –. Nel nostro territorio passano sia la Olbia-Sassari che la Olbia-Nuoro. Ho detto tutto».

Meloni, dunque, minaccia di bloccare le due principali strade che collegano Olbia con gli altri due capoluoghi. Parole che fanno scattare l’applauso dei tanti cittadini scesi in piazza per protestare contro la situazione in cui sono costretti a vivere da un mese e mezzo, da quando la furia del fango si è portata via il ponte sul rio Loddone. A dargli manforte ci sono i colleghi Antonio Satta per Padru e il vice di Olbia, Carlo Careddu, per Berchiddeddu e le altre sub-frazioni. «La legge di stabilità ha liberato 300 milioni per la ricostruzione in Sardegna – spiega Meloni –. Martedì tutti noi sindaci incontreremo a Cagliari il capo dipartimento dell’Anas, Valerio Mele, a cui sottoporremo le nostre richieste. Come prima cosa pretenderemo che vengano realizzate le due bretelle sulla Olbia-Nuoro, che accorceranno la distanza con Olbia. Per questo servono un milione e 700mila euro. La ricostruzione del ponte sul Loddone, invece, costerà di più e prevede tempi più lunghi, ma noi chiederemo che anche quel lavoro venga fatto quanto prima». «Il fatto che il presidente dell’Anas Pietro Ciucci sia stato nominato commissario per la ricostruzione in Sardegna permetterà di agire con urgenza anche sulle strade provinciali – aggiunge Careddu –. Il nostro compito sarà vigilare affinché tutti gli impegni presi vengano rispettati». Anche Satta, alla luce dei pochi fondi arrivati per l’alluvione del 2009, invita alla mobilitazione. «Basta con la politica degli annunci, qui servono soldi veri». Il sindaco di Padru lancia anche la proposta di un ponte provvisorio sul Loddone in attesa della realizzazione delle bretelle sulla 131. «Lo avevo chiesto anche io a Cicalò, il commissario per l’emergenza alluvione – lo stoppa Meloni – e lui ha detto che non era possibile. Pretenderò una risposta scritta». La prima protesta, dunque, ha colto nel segno. Lo testimoniano le parole della farmacista di Loiri, Pierina Mameli, tra le promotrici del sit in. «Eravamo preoccupati che nessuno stesse pensando a noi. Invece, i nostri amministratori si stanno dando da fare. Meno male, perché questa situazione ci ha messo in ginocchio. L’unico sviluppo di Loiri è dato dalla sua vicinanza con Olbia, con l’isolamento siamo finiti». Parole che nella piazza sembrano un disco incantato. «Così non si può andare avanti, l’incasso è crollato del 70%», afferma l’edicolante Alessia Lobina. «E’ un dramma, non passa più nessuno – aggiunge Cristian Mazzone, titolare del bar –. O succede qualcosa in tempi rapidi o tutti saremo costretti a chiudere».

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