La Nuova Sardegna

Olbia

Il Cipnes batte ancora Abbanoa in tribunale

di Enrico Gaviano
Il Cipnes batte ancora Abbanoa in tribunale

Il giudice dispone il sequestro conservativo di altri 4 milioni e mezzo di euro dopo i 2,5 di giugno

06 dicembre 2013
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OLBIA. Nel lungo contenzioso fra il Cipnes e la società di gestione dell’acqua in Sardegna, l’ente gallurese, che deve recuperare qualcosa come 12 milioni di euro, segna un altro punto a proprio favore. Già a giugno, aveva ottenuto dal tribunale di Tempio il sequestro conservativo di 2milioni e mezzo di euro. A fine novembre il giudice Elisabetta Carta ha autorizzato un nuovo sequestro, stavolta di 4milioni e mezzo. All’appello mancano altri cinque milioni. Di quest’ultima tranche si discuterà nell’udienza fissata nel tribunale di Nuoro per il 19 dicembre. Anche lì il magistrato ha dato ragione al Cipnes per il restante debito, di poco meno di 5 milioni di euro. Il 19 si dovrà discutere del ricorso opposto dal gestore dell’acqua in Sardegna.

Il mostruoso debito, Abbanoa lo ha contratto nel corso di otto anni, a partire dal 2005. Il Cipnes, infatti, per conto del gestore sardo dell’acqua, si occupa di fornire a un’ampia zona della città l’acqua potabile oltre che della depurazione dei reflui nei propri impianti. Il sequestro conservativo, scattato per ora per una somma pari a otto milioni di euro, è stato fatto proprio per garantire il Consorzio visto che, come si legge nella sentenza di primo grado del giugno scorso confermata il 10 luglio dal giudice Alessandro Di Giacomo, sui 2milioni e 500 mila euro, relativi al debito contratto nel solo 2012 «la società Abbanoa versa in condizioni critiche dall’avvio delle attività ed è afflitta da uno squilibrio finanziario tale da richiedere un sostegno per assicurare il servizio pubblico essenziale. Risulta fondato il timore del Consorzio di perdere le garanzie del proprio credito, il che ne comporterebbe l’irreparabile dissesto economico e patrimoniale, stante l’entità del credito».

Riflessione che viene reiterata nella sentenza di fine novembre dal giudice ElisabettaCarta. In cui si ricorda ancheche le proeccupazioni del Cipnes di recuperare il credito vantato sono fondate, in quanto , come risulta dal verbale dell’autorità d’ambito di fine giugno, l’amministratore unico di Abbanoa, Carlo Marconi, ebbe a ricordare che«quel debito non è nemmeno il più elevato dal momento che purtroppo che ne sono di maggiori».

La riunione dell’autorità d’ambito, presieduta dal sindaco di Nuoro Luigi Bianchi, si era resa necessaria perché il Cipnes, stanco di aspettare i pagamenti di Abbanoa e in difficoltà per mancanza di denaro liquido, aveva improvvisamente interrotto l’erogazione dell’acqua lungo il litorale da Pittulongu a Golfo Aranci, e minacciato di non procedere più alla depurazione dei reflui. A quel punto il sindaco Gianni Giovannelli aveva emesso un’ordinanza in cui imponeva al Consorzio di riprendere il servizio. Si profilava dunque un nuovo scontro fra il sindaco e il presidente del Consorzio Settimo Nizzi, divisi da una rivalità politica infinita.La riunione dell’autorità d’ambito aveva messo a tacere le polemiche, ma il corso della giustizia è andato avanti, anche rapidamente. E ora Abbanoa si trova davanti una serie di sentenze che la mettono con le spalle al muro.

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