La Nuova Sardegna

Olbia

Il ministro dell'Ambiente: nuovi fondi per l’emergenza

di Serena Lullia
Il ministro dell'Ambiente: nuovi fondi per l’emergenza

L’annuncio di Andrea Orlando dopo i sopralluoghi a Olbia e a Torpè. Subito 5 milioni, possibili altri 27. Per la ricostruzione previsti 150 milioni
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25 novembre 2013
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OLBIA. Nella due giorni nella Sardegna ferita dall'alluvione il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, porta speranza, sferzate e nuove risorse per le emergenze. Salgono a 25 i milioni di euro da spendere subito per far fronte ai disastri provocati dal ciclone Cleopatra. Orlando, negli incontri con i sindaci, a Torpè e a Olbia, prova a fare chiarezza sulle risorse finanziarie messe in campo dal governo per l'isola. Solo qualche giorno fa il ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, aveva parlato di 150 milioni di euro.

I finanziamenti. «Si deve distinguere tra gli stanziamenti per le emergenze – spiega Orlando – e i fondi per la ricostruzione. Per le emergenze ci sono 20 milioni di euro, cui se ne aggiungono altri 5, reperiti in queste ore nei residui del ministero dell'Ambiente. Ci sono poi i 100 milioni di euro per la ricostruzione che hanno una copertura già individuata. Dovremo discutere del modo in cui utilizzarli e di quali errori evitare. A questi vanno aggiunti i 50 milioni di euro di cui parlava il collega Lupi, ricavati dalla rimodulazione dei fondi Anas. È fisiologico che quelli abbiano tempi più lunghi. Sono destinati alla ricostruzione di ponti, strade e infrastrutture e devono essere affiancati a una fase di progettazione». Orlando ricorda poi che il governo lavora per rendere spendibili in tempi rapidi i fondi della contabilità speciale della Regione, 27 milioni.

«Nell'incontro con il presidente Cappellacci e i sindaci dei territori colpiti dall'alluvione abbiamo discusso della possibilità di utilizzare il finanziamento in contabilità speciale – precisa il ministro –. Parliamo di 27 milioni di euro che devono essere utilizzati rapidamente e non rientrano nè nei 20 delle emergenze nè nei 100 per la ricostruzione».

Orlando promette poi che non si smaterializzerà quando i riflettori si saranno spenti. «Ritornerò in Sardegna prima della fine dell’anno», prende pubblicamente l’impegno il ministro. Un capitolo finanziario a parte, da aggiungere ai 25 milioni per le emergenze, dovrà essere dedicato ai problemi ambientali legati ai canali. L’attenzione in questo momento si concentra sul rio San Giovanni, il fiume che scorre tra i comuni di Olbia e Arzachena e finisce nel golfo di Cannigione. La notte di lunedì nel rio sono finiti migliaia di litri di olio denso e gasolio combustibile. Servirà un intervento radicale di bonifica. L’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente porterà avanti una indagine sullo sversamento dei prodotti inquinanti.

Gap infrastrutturale. Nell'incontro di Torpè, Orlando ribadisce che i Comuni devono capire l'importanza di mettere in sicurezza i territori. «In un periodo così difficile per il reperimento di risorse economiche, ho posto il tema del dissesto idrogeologico come priorità del mio ministero e dell’intero Governo – afferma – . Gli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico sono la più grande opera pubblica da realizzare. Non affrontare questo problema significa accumulare un debito futuro. Perché faremo delle opere che poi verranno distrutte dal dissesto. Così facendo aumentiamo il gap infrastrutturale del paese e mettiamo in pericolo la sicurezza delle persone e delle attività economiche. Mi rendo conto che mediaticamente opere di questo tipo non paghino. Un conto è inaugurare una strada. Non ho mai visto l'inaugurazione di un canale. Però se non si cambia registro succederà di nuovo ciò a cui abbiamo assistito in questi giorni».

Orlando snocciola poi alcuni dati sulle esigenze finanziarie sul tema. «Le autorità di bacino parlano di una necessità di 40 miliardi – commenta –. Forse hanno esagerato, ma al momento sono queste le cifre in nostro possesso. Le emergenze da attivare subito sono 11 miliardi. Al momento le risorse stanziate sono di circa 2 miliardi, di cui è stato speso solo un quarto. Quest'anno avevo chiesto altri 500 milioni. Purtroppo saranno molti di meno. Uno dei motivi è legato al fatto che non abbiamo ancora speso i precedenti».

Patto di stabilità. Da tempo i Comuni e le regioni chiedono allo Stato di liberare i loro bilanci dalle catene del patto di stabilità. Un’esigenza ribadita con maggiore forza dai sindaci dei territori colpiti dall'alluvione. «Per essere franchi quest'anno ci sarà una certa flessibilità – afferma il ministro Orlando – . Ma sia ben chiara una cosa. Se, così come già indicato dal presidente del Consiglio Letta, verrà concessa questa deroga alla Sardegna, i fondi liberati non dovranno essere utilizzati a 360 gradi. Dovranno servire per la messa in sicurezza dei territori. In questo momento è più importante fare un argine, tappare le buche, stombare i canali, piuttosto che costruire una piazza. Vigileremo perché questi impegni siano rispettati».

Smaltimento dei rifiuti. Orlando oggi incontrerà i Consorzi nazionali del riciclo delle diverse filiere. «Chiederò che diano un contributo eccezionale per superare l’emergenza rifiuti – conclude il ministro –. Uno dei problemi principali da affrontare subito è lo smaltimento dell’enorme quantità di materiali, di ogni genere, accumulati in questa settimana di eventi eccezionali».

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