La Nuova Sardegna

Olbia

Badesi, il sindaco si dà il voto (alto): «Una giunta da 10»

di Sebastiano Depperu

Toni Stangoni traccia il bilancio dopo un anno e mezzo: «Molte cose fatte, peccato solo per il nostro lungomare»

15 novembre 2013
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BADESI. Toni Stangoni, sindaco di Badesi per la terza volta, si racconta dopo un anno e mezzo del nuovo mandato.

Bilancio? «Positivo, nonostante i tempi. Patto di stabilità interno e regionale, esponenzialmente, rallentano i margini di manovra di risorse, con gravissimi ritardi nel cronoprogramma dei lavori pubblici. Comunque, completeremo la piazza entro dicembre, inizieremo i lavori della palestra scolastica la prossima settimana. Stiamo procedendo alla progettazione del campo di bocce e alla messa a norma della scuola dell'infanzia: opere già finanziate dalla Regione. Abbiamo aperto il nuovo ecocentro e potenziato servizi all'utenza e ai turisti. Realizzeremo, entro marzo, il nuovo parco giochi con fondi comunali. Stiamo aspettando notizie da Cagliari su interventi importanti e stiamo completando la procedura del Pul che contiamo di chiudere entro febbraio. Ci potrebbero essere importanti sbocchi lavorativi per la prossima stagione».

Prospettive per il futuro? «Sono al terzo mandato. Non so quale sarà il mio futuro. Mi piacerebbe mettere ancora a disposizione la mia esperienza per cercare di migliorare la qualità della vita delle nostre famiglie. A volte si percepisce una forte distanza da Cagliari. Spesso i provvedimenti assunti e le leggi approvate sono distanti dalle reali esigenze dei cittadini. Non parliamo, poi, dello Stato».

Rimpianti? «Non essere riusciti a riqualificare il lungomare. Ci proviamo. L'impossibilita di non poter avere la bacchetta magica per occupare tanti giovani senza prospettive ne lavoro».

Sassolini nella scarpa? «Mi piacerebbe avere la possibilità di prendere assieme a tanti sindaci le decisioni e assumere provvedimenti veloci ed efficaci. Eliminare la burocrazia e i tempi lunghi della Regione. È impensabile che per approvare un Puc si esprimano dieci enti regionali e che passino cinque o più anni per approvarlo. Oppure per vedere adeguato un depuratore bisogna attendere dieci anni... La politica deve responsabilizzare i funzionari e far capire che le celerità è importante. L'accavallamento di funzioni e competenze crea disordine e allunga i tempi in modo ingiustificato, lasciando chi aspetta risposte nello sconforto».

Un voto alla sua squadra? «Un bel 10. Sono fortunato e molto soddisfatto perché posso contare su persone che si rimboccano le maniche per cercare di risolvere i problemi stando vicino alla gente».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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