La Nuova Sardegna

Olbia

Peste suina, nuovo focolaio ad Alà dei Sardi

Peste suina, nuovo focolaio ad Alà dei Sardi

Abbattuti quattro capi, scatta l’allarme in tutta la Gallura dove sono 28 gli allevamenti interessati

01 giugno 2013
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DEI SARDI. Un novo caso di peste suina si è registrato in questi giorni ad Alà dei Sardi, dove sono stati abbattuti quattro suini adulti «non censiti» trovati al pascolo brado. La notizia è stata resa nota dall’Azienda sanitaria locale di Olbia, che ricorda anche che nel solo territorio in cui si estende la sua competenza, sono arrivati ad essere 30 i focolai trovati. Di questi, la maggior parte sono stati registrati proprio ad Alà dei Sardi, che vanta il triste primato con 23 focolai individuati, quindi sono stati segnalati 3 focolai a Padru, 2 a Oschiri, 1 ciascuno a Olbia e Buddusò.

All’interno di questi Comuni, sono in totale ventotto gli allevamenti interessati alla malattia e nei quali il Servizio di Sanità Animale della stessa Azienda sanitaria gallurese ha provveduto all’abbattimento di u numero cospicuo di animali: 180 suini, ai quali però si aggiungono anche circa 30 capi morti per le conseguenze della malattia.

In tutte le Aziende di allevamento interessate dai casi di peste suina accertata, i Veterinari della Asl2 di Olbia hanno seguito ovviamente tutte le fasi di disinfezione delle aree, come previsto da rigidi protocolli.

L’Assessorato regionale della Sanità, che sottolinea come stia seguendo da molto vicino l’intera vicenda, per le indubbie ripercussioni negative che questa può creare, ha stabilito l’istituzione delle «zone di protezione», cioè quelle aree all’interno di un raggio di 3 chilometridal focolaio. Aree che ricadono nei Comuni di Padru, Olbia, Telti, Oschiri, Alà dei Sardi, Berchidda, Bitti. L’area, a sua volta, è contenuta all’interno di una ulteriore «zona di sorveglianza» che arriva ad estendersi fino a 10 chilometri di raggio intorno al focolaio stesso. Quest’ultima area ricade nei comuni di Padru, Olbia, Telti, Oschiri, Alà dei Sardi, Berchidda, Loiri Porto San Paolo, Monti, Sant’Antonio di Gallura, Calangianus, oltre che i paesi fuori dalla provincia gallurese, e cioè Bitti, Onanì e Pattada.

All’interno delle zone di vincolo, che interessa in totale 710 allevamenti, è al momento vietata assolutamente la movimentazione degli animali. Da sottolineare inoltre che in tutto il territorio provinciale della Gallura, il servizio veterinario di Sanità animale della Asl di Olbia ha anche disposto visite cliniche, prelievi sierologici e virologici sugli animali, al fine di monitorare costantemente lo stato della situazione per escludere, conseguentemente, la diffusione della malattia ed eventualmente, laddove è possibile, revocare le restrizioni.

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