La Nuova Sardegna

Olbia

Cross di Alà al capolinea, resiste il mito

di Enrico Gaviano
Cross di Alà al capolinea, resiste il mito

Il patron Baltolu conferma la cancellazione per mancanza di certezze sui finanziamenti: «Una pazzia andare avanti»

07 marzo 2013
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DEI SARDI. Una storia lunga quarant’anni si può anche eliminare con un colpo di spugna, ma non cancellare dalla memoria. Se il Trofeo Alasport esala l’ultimo respiro visto che Antonello Baltolu, il suo inventore, preferisce evitare l’accanimento terapeutico e stacca la spina, il mito della gara resisterà per sempre. «Mi spiace – ripete il professore dopo aver ufficializzato due giorni fa la decisione di chiudere baracca –. Una pazzia andare avanti. La gara si sarebbe dovuta svolgere fra un mese, il 7 aprile. Senza soldi non è manco il caso di avviare la macchina organizzativa.».

Dalla Regione dicono nì: fate domanda, vedremo. Impossibile però tirar su un evento che costa intorno ai 100mila euro senza avere la sicurezza che il finanziamento verrà concesso. Negli ultimi cinque anni ci aveva pensato la provincia Olbia-Tempio a vestire i panni del principale sponsor: prima con la giunta Murrighile, poi con quella Sanciu. Quest’anno, però, la Provincia è in mezzo al guado. Il suo futuro è incerto, fumoso. E dunque l’ente intermedio deve ritirarsi. «Ci dispiace tantissimo – dice il vicepresidente Pietro Carzedda –, ma la Provincia non può impegnare soldi che non ha. Dovremo fare un bilancio tecnico visto che non sappiamo manco l’entità dei trasferimenti dalla Regione. Il cross di Alà dei sardi è una parte della storia sportiva della Gallura. Con rammarico dobbiamo però fare un passo indietro. Il bilancio è appeso a un filo. Purtroppo è la diretta conseguenza della decisione del consiglio regionale di prorogare parzialmente la vita delle nuove province sino al 30 giugno. Se ci avessero dato la possibilità di arrivare a fine mandato, come aveva deciso la giunta Cappellacci, forse le cose sarebbero andate diversamente».

Nella doppia veste di segretario generale dell’ente e di sindaco di Alà dei sardi c’è Mario Carta, che assiste anche lui turbato al crollo delle residue speranze. «Non c’è alcuna certezza – dice il primo cittadino alaese – e dunque la provincia deve giocoforza uscire di scena. A me, come sindaco di Alà, resta l’amarezza per la conclusione di una avventura esaltante, che ha dato lustro al paese. Alà è conosciuto in Italia e all’estero soprattutto, direi quasi esclusivamente, grazie al trofeo internazionale di corsa campestre».

L’aspetto prettamente sportivo, oltre a quello sociale e culturale, viene sottolineato da Ottavio Beccu, il presidente del comitato provinciale della federatletica. «Chiudere il trofeo Alasport – dice – è un danno enorme, per lo sport sardo e quello italiano. Una gara fenomenale, che ha battezzato atleti diventati poi campioni di fama internazionale.Dal punto di vista tecnico parliamo di uno dei cross più importanti al mondo. In Italia alla pari con la Cinque Mulini. Un evento vero e proprio, che andava sostenuto e che invece la politica lascia morire senza batter ciglio».

Antonello Baltolu, professore appassionato d’atletica e inventore della gara preferisce però lasciar da parte le polemiche e ricordare chi ha sostenuto il trofeo. «In quarant’anni ci sono stati tre assessori regionali che hanno dato una mano – sottolinea– Giagu De Martini, Fausto Fadda e Beniamino Scarpa. Grazie a loro siamo andati avanti per anni. Poi è stata la volta della Provincia. Ora però le condizioni non ci sono più. Il patto di stabilità ha impoverito ulteriormente gli enti locali. Dunque chiudiamo».

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