La Nuova Sardegna

Olbia

«La Costa Smeralda è un diamante, pronti a farlo brillare»

«La Costa Smeralda è un diamante, pronti a farlo brillare»

I dirigenti del Qatar e il consulente Barrack chiariscono i progetti dell’investimento in Costa per 60 milioni di euro

28 febbraio 2013
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ARZACHENA. Un diamante, la Costa Smeralda, e un gioielliere, il Qatar, capace di forgiare al meglio la gemma e di far brillare tutte le pietre preziose di un territorio unico al mondo. Forti di un investimento di 60 milioni di euro per il restyling degli alberghi extralusso, il magnate americano Tom Barrack e Mohammed Saif Al Sowadi, rispettivamente consulente finanziario della Qatar Holding e responsabile del Fondo fusioni e investimenti del Paese arabo, hanno incontrato oggi i giornalisti ad Arzachena per tentare di spegnere le polemiche sul mega progetto Costa Smeralda 2 che, assicurano, non stravolgerà questo angolo del turismo esclusivo ma ne esalterà la bellezza creando al contempo nuovi servizi e svaghi. «Sono stati emessi giudizi sommari, direi pregiudizi supportati dal nulla - ha chiarito Alberto Ragnedda, sindaco di Arzachena, la ’capitalè della Costa Smeralda - Il progetto è ancora sulla carta e andrà costruito con la condivisione del territorio. Noi Enti locali siamo in grado di tutelare l’ambiente e prendere decisioni per il bene dei nostri figli. Nessuno può sminuire la nostra capacità di decidere per il nostro territorio: chi lo fa non attacca il Qatar, ma la nostra comunità». È stato Tom Barrack ad entrare nello specifico del progetto. «La Costa Smeralda è un diamante - ha detto - e al suo servizio c’è il miglior gioielliere sulla piazza mondiale in grado di dare continuità a tutte le pietre preziose. Una ’collanà speciale che ha la fortuna di avere alla guida un intero Paese, il Qatar, che non è una società quotata in borsa che deve accumulare ricavi, o un uomo d’affari che compra per capriccio un gioiello: siamo di fronte all’impegno a lungo termine del miglior gioielliere che ascolta e partecipa, ha creato 500 posti di lavoro negli ultimi 60 giorni e speso 60 milioni di euro per il restyling degli alberghi incaricando 52 imprese di Olbia e Arzachena». Il magnate americano ha quindi rassicurato sulla piena collaborazione con il territorio. «Si stanno valutando con le autorità locali tutti i progetti possibili, ovviamente nel rispetto della legge». E le criticità legate ai vincoli del Piano paesaggistico regionale (Ppr)? «Questioni tecniche su cui stiamo lavorando», ha risposto Barrack«. Quanto all’ipotesi di un Acquapark nel paradiso naturale di Liscia Ruia, ha subito sgombrato il campo da equivoci: »Non so come si sia potuto parlare erroneamente di quella zona«. E sul piano di riqualificazione dei 27 stazzi, sotto accusa per le proposte di trasformazione volumetriche, il consulente della Holding ha chiarito che è necessario stabilirne la funzione: »o lasciarli come sono e presentarle come pietre sacre« oppure »come 50 anni fa si potrebbe reinterpretare in chiave moderna una cultura antica. Le nostre idee servono per aprire un dialogo, saranno poi i rappresentanti del sistema politico ad indicarci la strada. Così come esiste il Billionaire - ha aggiunto Barrack -, con Briatore che ha creato in Costa un polo di attrazione del divertimento che ha contribuito alla fama dei luoghi, in modo analogo dobbiamo creare delle attrazioni per le famiglie e i giovani, sempre nel rispetto della natura, dei luoghi e della cultura«. Quindi con una maggiore attenzione al verde: »stiamo parlando di percorsi naturalistici e a piedi in cui si possono vivere i profumi dell’Isola«, ha sottolineato Mohammed Saif Al Sowadi, che ha anche parlato dei trasporti. »Oggi qualsiasi progetto non ha nessuna possibilità di sviluppo se i luoghi non sono raggiungibili. Stiamo riflettendo su cosa sia opportuno migliorare e Meridiana in questo momento ha il mercato in mano«. Quanto al trasporto marittimo, Barrack è stato lapidario: »il meno efficiente e il più caro al mondo«.

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