Dopo 50 anni l’avventura di un pugno di viticoltori è diventata un’industria
Oggi sono 350 soci, ma i primi a credere nelle potenzialità del vermentino nel 1956 furono 22 viticoltori di Monti che, per assicurare un’adeguata lavorazione delle vendemmie, decisero di mettersi...
28 febbraio 2013
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Oggi sono 350 soci, ma i primi a credere nelle potenzialità del vermentino nel 1956 furono 22 viticoltori di Monti che, per assicurare un’adeguata lavorazione delle vendemmie, decisero di mettersi insieme e fondare la Cantina sociale del vermentino. Una scelta ineccepibile che ha dato lavoro e ricchezza al paese, perché è servita a far conoscere in tutto il mondo il vitigno più nobile della Gallura, portato nel 1600 dagli Spagnoli, che proprio a Monti trovarono il miglior habitat possibile per la sua impiantazione. Oggi la Cantina sociale del vermentino, presieduta dal 2010 da Mauro Murrighile, è costituita da trecentocinquanta soci che coltivano vigneti sparsi nei territori di Monti, Telti, Olbia, Loiri Porto San Paolo. Complessivamente un patrimonio di 500 ettari di vigne da cui conferire uve selezionate per vini eleganti, raffinati e originali. I soci hanno impiantato vitigni di vermentino, cagnulari, muristello, cabernet sauvignon, sangiovese, cannonau, carignano, caricaggiola, monica e moscato. Tra i vini bianchi il prodotto più conosciuto e commercializzato è sicuramente il Funtanaliras, tra i rossi ci sono il Galana e l'Abbaìa, tra gli spumanti c’è il Balari, ma nel carnet ci sono anche il rosato Tahora, il caratteristico Mirto di Gallura e una pregevole Grappa di Vermentino. (al.pi.)
