La Nuova Sardegna

Olbia

Costa Smeralda 2, la Regione frena

di Luca Rojch
Costa Smeralda 2, la Regione frena

I progetti del Qatar restano in stand-by: prima bisogna capire se sarà necessaria la Valutazione di impatto ambientale

24 febbraio 2013
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Il piano dell’emiro va un po’ più piano. Dalla Regione arriva il primo stop alla qatarizzazione degli stazzi di Gallura. Le ville da sceicco per ora restano sulla carta, almeno fino a quando il comune di Arzachena non invierà tutto il materiale e le planimetrie che l’holding con radici a Doha ha presentato per cambiare volto alle costruzioni simbolo della Gallura. La Regione vuole capire se per portare avanti il piano di interventi da 500mila metri cubi serva la valutazione di impatto ambientale. Per ora mette tutto in stand-by. Non che gli emiri avessero già acceso ruspe e betoniere, ma dopo il viaggio a Doha del presidente della giunta regionale Ugo Cappellacci, fatto di strette di mano e sorrisi, è il primo atto di gelo che arriva da Cagliari.

Il gruppo di intervento giuridico e gli amici della terra gridano alla vittoria. Il 6 febbraio avevano presentato un ricorso alla Regione e alla Commissione europea in cui mettevano in evidenza come il piano presentato dalla Qatar holding non avesse né la Valutazione ambientale strategica, la Vas, né la Valutazione di impatto ambientale, la Via. Le sigle indicano due procedure che verificano se l’intervento rispetti l’ambiente e se l’avanzata del cemento non sia una semplice speculazione edilizia, ma risponda a reali esigenze del territorio. Verifiche che deve fare la Regione e in particolare un ufficio, il Savi, il servizio valutazione impatti. Alla richiesta degli ambientalisti è arrivata la risposta della Regione. Una nota protocollata e inviata al Comune di Arzachena e al Gruppo di intervento giuridico, in cui si dice «al fine di verificare se le opere comprese nel programma di interventi turistico edilizi in Costa Smeralda presentato da diverse società immobiliari controllate dalla Qatar holding debbano essere assoggettate alle procedure di Via si invita il comune di Arzachena a inviare al Servizio la documentazione amministrativa e tecnica per l’espressione di un parere». Nulla per ora che fermi per sempre i sogni di espansione dell’emirato. Ma un primo stop in attesa di vedere se sia indispensabile la valutazione di impatto ambientale. Il piano per ora è fatto più di ricostruzioni in 3d che di euro e sacchetti di cemento. Ma in municipio ad Arzachena sono arrivati i primi progetti per la trasformazione di 27 stazzi in ville superlusso. Tutti interventi fatti con il Piano casa. Lo stop per ora congela l’iter di questi progetti, o almeno ne rallenta il cammino. Non ne esistono altri per ora. Ma a dire il vero lo stesso comune di Arzachena ha accolto senza troppi entusiasmi i primi disegni. Riedizioni del vecchio piano Barrack, spolverato e ripresentato. Dal sindaco di Arzachena Alberto Ragnedda e dalla giunta sono arrivati anche i primi no ai piani presentati dall’emiro. Su tutti il rifiuto a costruire un acquapark a Liscia Ruja. Un mare di plastica davanti alla spiaggia forse più bella della Costa Smeralda. L’altro no riguarda l’idea degli emiri di tirare su un hotel nell’oasi di Monti Zoppu. Più o meno come violare un tempio sacro. La collina a picco sul mare da sempre è considerata l’anima più selvaggia e incontaminata della Costa Smeralda. Un simbolo su cui non è possibile immaginare di versare neanche un metro cubo di cemento.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative