La Nuova Sardegna

Olbia

Arzachena protesta per la chiusura dell’ufficio Abbanoa

Arzachena protesta per la chiusura dell’ufficio Abbanoa

L’ex responsabile Demuro: «Basta con la fuga verso Olbia di servizi fondamentali per questa parte della Gallura»

13 febbraio 2013
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ARZACHENA. Prima è stato svuotato di funzioni, declassato da super ufficio a servizio solo amministrativo e per gli utenti. Ora l’ufficio di Abbanoa rischia la soppressione e il trasloco del personale a Olbia. L’ente idrico lavora da giorni, nel silenzio, alla chiusura dell’ufficio storico della città, prima Esaf e poi Abbanoa. Una onorata carriera lunga 40 anni. Oggi il sindaco e alcuni assessori saranno a Cagliari nel palazzo della Regione. E chiederanno garanzie al governatore Ugo Cappellacci sul futuro della sede di Abbanoa in città. «Ma questo non è un problema solo del sindaco di Arzachena – commenta Pietrino Demuro, dal 1970 al 2007 responsabile dell’ufficio Abbanoa –. Deve essere una battaglia dei primi cittadini di Palau, Santa Teresa, Luogosanto, La Maddalena, tutti comuni che all’ufficio di Arzachena fanno riferimento. Gli amministratori locali devono essere più attenti, vigilare e impedire che altri servizi fondamentali per il territorio vengano portati a Olbia».

Demuro è un po’ il padre dell’ufficio di Abbanoa di Arzachena. «È assurdo che si voglia deprimere ulteriormente questo territorio che già è stato spogliato di importanti servizi – attacca Demuro –. Ad Arzachena ci sono due terzi delle strutture del distretto 7 e l’ufficio è a costo zero per Abbanoa, proprietaria dell’immobile. Evidentemente si vuole cogliere l’occasione della soppressione della provincia per chiudere un ufficio che funziona e affidare i clienti alla voce di un call center». Demuro critica duramente la gestione di Abbanoa e si leva anche un sassolino dalla scarpa. «Ho ricevuto una bolletta da 2mila 800 euro che risale a ben otto anni fa – conclude con ironia Demuro –. Non c’è che dire. Abbanoa offre davvero un ottimo servizio». (se.lu.)

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