La Nuova Sardegna

Olbia

Sugli stazzi l’occhio della Soprintendenza

di Serena Lullia
Sugli stazzi l’occhio della Soprintendenza

I piani del Qatar sulla Costa Smeralda. La responsabile dell’ufficio: «Sono beni tutelati, ma prima di esprimere giudizi aspettiamo di vedere il progetto»

30 gennaio 2013
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PORTO CERVO. Il valore della storia potrebbe essere più forte del Piano casa. Almeno sei dei 27 stazzi della Costa Smeralda che la Qatar Holding vuole trasformare in residenze di lusso con un investimento di 20 milioni di euro sono classificati come beni identitari. Custodi inviolabili di un passato che non può essere seppellito dal cemento. E nemmeno dal Piano casa. Esiste infatti un elenco di stazzi censiti e giudicati intoccabili dal Piano paesaggistico regionale. Fra questi, sei sorgono fra i graniti e la macchia mediterranea della Costa Smeralda. Spetterà comunque all’ufficio tecnico di Arzachena e alla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Sassari, giudicare se le ville-stazzi dell’emiro possono essere approvate. Per ora la funzionaria della Soprintendenza, Monica Morbidelli, ribadisce l’interesse dell’ente verso il piano degli stazzi. «Al momento non possiamo esprimere un giudizio sui progetti che ancora non sono arrivati nei nostri uffici – spiega l’architetto –. La Soprintendenza è naturalmente attenta a tutto questo processo ed è molto interessata. Si tratta di aree tutelate in cui da anni portiamo avanti un lavoro molto attento. In sede di riunione collegiale prenderemo una decisione». L’architetto Morbidelli chiede un coinvolgimento dell’ente in tempi rapidi. «La Soprintendenza è molto disponibile in fase di elaborazione dei progetti – aggiunge –. Tutto vogliamo tranne che arrivare in coda a un processo per poi diventare un elemento che solleva problemi o allunga i tempi. Auspichiamo la collaborazione a 360 gradi. Spero che a breve verremo chiamati a discutere a un tavolo per trovare possibili soluzioni che consentano di arrivare a una modalità progettuale attenta al paesaggio e all’identità storica della Gallura».

Ma la salvaguardia della storia non sembra essere l’unico problema del piano stazzi qatarino. Una vecchia casa gallurese, quella dell’Isula di Lu Monti-Punta Guinness, si trova all’interno della fascia dei 300 metri. La legge parla chiaro. Vietato ogni intervento. Altri stazzi si trovano invece in zone H, vergini e come tali intoccabili. Bisogna poi ricordare che per tutte le 25 suite per nababbi dovrebbero essere realizzate le infrastrutture, strade, reti idriche e fognarie.

L’amministrazione guidata dal sindaco Alberto Ragnedda ha già espresso un giudizio politico di basso gradimento sugli interventi negli stazzi. A non convincere troppo gli amministratori è il tipo di progetto. Più una trasformazione che una riqualificazione in cui verrebbero cancellati gli elementi della tradizione gallurese. Una valutazione pesante che ieri mattina ha spinto il guru dei progetti per il Qatar, Tonino Fadda, a fare visita al primo cittadino. Una riunione cordiale in cui il tecnico ha presentato nel dettaglio le idee di investimento della Qatar Holding. A Fadda, così come in passato era accaduto al presidente della Smeralda Holding, Franco Carraro, è toccato fare anche da postino. Per consegnare al sindaco Ragnedda una nuova lettera dell’emiro qatariota Khalifa bin Hamad Al Thani. Una missiva in cui rinnova la stima verso l’amministrazione comunale, l’amore verso la Costa Smeralda e l’impegno di voler fare investimenti nel rispetto della storia e della tradizione del territorio.

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