La Nuova Sardegna

Olbia

Ecco la nuova Costa Smeralda firmata Qatar

di Serena Lullia
Ecco la nuova Costa Smeralda firmata Qatar

Un parco acquatico dietro Liscia Ruja, quattro nuovi alberghi, 120 ville di cui trenta extralusso, 27 stazzi ristrutturati

27 gennaio 2013
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PORTO CERVO. La Costa Smeralda firmata Qatar non è più solo da immaginare. Le ville di lusso pensate per principi e milionari, l'acquapark fra i graniti della Gallura e la macchia mediterranea hanno un volto. A tracciarne i lineamenti sono le simulazioni preparate dal pool di architetti e ingegneri chiamati dall’emiro Al Thani per fare di Porto Cervo la reggia del turismo da mille e una notte.

Il velo sul piano di rilancio della Costa Smeralda comincia a strapparsi. Si aggiungono nuovi particolari al progetto da un miliardo di euro che punta a realizzare quattro nuovi hotel extra lusso. Tutto ancora virtuale. Almeno per ora il 90 per cento del pacchetto di volumetrie non potrà essere realizzato senza una modifica all'attuale normativa regionale.

Quattro gli hotel che la Qatar Holding, il braccio operativo del fondo sovrano dell’emirato, vorrebbe costruire. Uno col marchio Harrods da 150 camere; un family hotel da 200 chiavi con un target grande lusso, arricchito con piscine multiple, attività sportive per bambini e adolescenti. Previsti anche due hotel più piccoli, al Pevero da 90 stanze e a Razza di Juncu da 75 camere.

Il Qatar punta poi a svecchiare la clientela un po’ stagionata della Costa. Per realizzare l’obiettivo e attrarre giovani e ricchi vacanzieri ha in mente di realizzare un grande acquapark all’interno di quello che sarà il parco di Liscia Ruja. L’idea è un maxi impianto del divertimento con scivoli e piscine alle spalle della spiaggia dalla sabbia di argento.

Una parte importante del pacchetto di mattoni dei 550mila metri cubi chiesti dall’emirato sarà destinata alla costruzione di ville. 30 extra lusso di altissimo pregio più altre 90 definite normali. La Qatar holding ha già dettato le linee guida di questi progetti. Dovranno essere grandi residenze full-optional costruite con materiali della tradizione isolana, inserite nella macchia mediterranea, poco visibili dal mare. Ma nelle linee generali del piano per la nuova Costa Smeralda si parla anche di uno sviluppo del borgo centrale di Porto Cervo. Si punta a ricucire la frattura fra il porto vecchio e la Marina, creando una unica passeggiata facendo del borgo una grande isola pedonale.

Segue invece la scorciatoia del Piano casa il progetto per la ristrutturazione e la riqualificazione di 27 stazzi. Nei giorni scorsi la Qatar Holding ha presentato all’ufficio tecnico del comune di Arzachena la richiesta di ampliamento delle antiche case galluresi.

Un iter tutto tecnico che relega il Comune a un ruolo di notaio. La deroga al Ppr consente infatti riqualificazioni e ampliamenti delle case di campagna per un massimo del 30 per cento della superficie. Una casistica in cui rientrano i 27 stazzi dell'emiro. Oggi molte di quelle residenze simbolo dell’identità gallurese sono ridotte a ruderi. Altre sono in buon stato di conservazione. Alcune fanno parte di uno speciale elenco di stazzi considerati dalla Soprintendenza “beni da tutelare”. I tecnici comunali dovranno valutare se le richieste della Qatar holding rispettano i parametri del Piano casa. La Soprintendenza dirà la sua sull’aspetto paesaggistico dell’intervento edilizio.

Chiaro il sindaco Alberto Ragnedda. «Le norme del Piano casa sono sovraordinate rispetto a quelle comunali – dice –. Ovviamente ci riserviamo di valutare la coerenza dei progetti qatarini con la storia, la tradizione e la cultura locale degli stazzi».

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