La Nuova Sardegna

Olbia

Meridiana sempre più vicina al tracollo

di Guido Piga
Meridiana sempre più vicina al tracollo

Olbia, aereo pignorato a Firenze, altri 5 a rischio e licenza provvisoria dell’Enac: la compagnia salvata dall’Aga Khan

13 gennaio 2013
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OLBIA. I debiti, ancora loro. Quelli che hanno rischiato di mandare in default l’Italia, ora - fatte le proporzioni - possono portare al collasso Meridiana fly. E qui non c’è un governo tecnico che possa rimettere i conti in ordine. No, qui serve qualcuno che dia soldi alla società di Olbia. I creditori non sono le banche. Peggio: sono le spa che gestiscono gli aeroporti italiani. Una di loro - la potente Adr di Roma, controllata dalla famiglia Benetton - avant’ieri ha presentato un decreto ingiuntivo e un giudice ha stoppato Meridiana fly: un aereo è stato “pignorato” a Firenze, altri 5 hanno rischiato di fare la stessa fine. Uno scenario terribile, da crack dei voli. L’Aga Khan ha bonificato 500 mila euro ad Adr e gli altri aerei, seppure con grossi ritardi, hanno potuto decollare.

Quella è stata la spia che ha indicato fragorosamente ciò che azionisti e dirigenti di Meridiana fly sapevano già: l’allarme è rosso. La compagnia è un malato grave ma sulla cura stanno litigando i due soci: l’Aga Khan e Gentile. I quali hanno una medicina opposta: il primo vuole un aumento di capitale, il secondo l’adesione al concordato preventivo. Lo scontro, da cui dipende il futuro di 2040 lavoratori, di cui 1350 in cassa integrazione, avverrà martedì prossimo nel cda convocato a Milano.

I debiti scaduti. Meridiana fly deve soldi, molti soldi agli aeroporti. Secondo l’ultimo dato disponibile, al 30 novembre i debiti scaduti verso fornitori terzi erano pari a 69,2 milioni (99,2 milioni comprese le altre società del gruppo, fra cui Air Italy). Un’esposizione cresciuta mese dopo mese. Nell’agosto del 2011, una vita fa, i debiti erano scesi a 52,3 milioni. Poi l’indice è schizzato all’insù.

L’affondo dei Benetton. La gestione dei debiti è diventata complicatissima. Tanto è vero che il cda di Meridiana fly si è riunito più volte, dopo le feste, per studiare un piano di rientro da proporre ai creditori. A sentire le fonti aziendali, l’intesa era stata trovata anche con Adr. Ma la società degli aeroporti di Roma avrebbe deciso di adottare una linea dura. Il cda, il cui segretario è un sardo (Antonio Sanna, di Porto Torres, ex dirigente Telecom), ha dato mandato ai legali di avanzare un decreto ingiuntivo. E un giudice di Civitavecchia l’ha reso efficace. Risultato: un aereo (un Airbus 319) è stato bloccato a Firenze, avant’ieri. Proprio nello scalo per il cui controllo, sei anni fa, si sono scontrati l’Aga Khan e i Benetton, azionisti di maggioranza di Adr.

La compagnia, 48 ore fa, ha rischiato seriamente di veder congelati altri aerei (fino a un massimo di sei). A mettere una toppa ci ha pensato Karim, con un bonifico ad Adr. È stato un acconto, ma fondamentale per non mandare all’aria gli altri voli e, forse, l’intera compagnia.

Enac e la licenza negata. Quello che è successo a Firenze ha fatto inevitabilmente intervenire l’ente che controlla i voli. L’Enac ha sospeso la licenza di volo di Meridiana fly e gliene ha concesso una provvisoria. «È un provvedimento previsto dalla normativa europea - spiega la compagnia in una nota - per i vettori che, a fronte di difficoltà finanziarie, presentino un piano realistico di ristrutturazione aziendale, piano già messo a disposizione dell’Enac».

A Olbia fanno gli scongiuri, ma molte compagnie che si sono viste ritirare la licenza sono poi andate in crisi irreversibile: Alpi Eagles, Myair, Livingston, Wind Jet. Alcune di queste sono poi rinate, sotto un altro nome. L’unica certezza è che Meridiana fly, ogni mese, dovrà presentare i conti all’Enac, in modo che l’ente possa valutare se il vettore può o no restare in piedi.

Duello Aga Khan-Gentile. Quale sarà il futuro della compagnia di Olbia, nell’anno del suo cinquantesimo compleanno? Bisogna che abbia molti soldi a disposizione e sperare che i creditori le diano ancora fiducia. Su come trovare il denaro i soci sono in forte dissidio. L’Aga Khan e Gentile si sono visti a Parigi giovedì scorso. Non è stato un bel colloquio. Gentile, che è anche l’ad di Meridiana fly, vorrebbe che la docietà aderisca al concordato preventivo, la procedura con la quale si può trovare un’intesa con i creditori ed evitare il rischio di altri decreti ingiuntivi. In questo caso le garanzie le dovrebbe dare l’Aga Khan. Il quale, invece, stanco di spendere (e forse anche del proprio socio), vorrebbe seguire un’altra strada: quella dell’aumento di capitale. Risorse fresche per garantire tutti. Una decisione che è chiamata a prendere l’assemblea degli azionisti. È una mossa che Karim, secondo alcune fonti, vorrebbe fare per tornare unico socio della compagnia. Come dire: servono soldi, io li metto e tu, Gentile, se li metti, bene: altrimenti esci di scena. Sarà il cda, dopodomani, a stabilire la rotta di Meridiana. Con la possibilità che Gentile molli subito dopo la cloche di comando.

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