La Nuova Sardegna

Olbia

Il giudice ordina: riallacciate il contatore

di Luca Rojch
Il giudice ordina: riallacciate il contatore

Abbanoa costretta a riattivare il servizio idrico in un condominio di via Bonn, ma in città continua la caccia ai morosi

08 luglio 2012
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OLBIA. Il piano di tagli del gigante dei rubinetti comincia a fare acqua. Abbanoa finisce nella tempesta delle carte bollate. La guerra idrica approda davanti al giudice e la società è costretta a riattaccare i contatori. Da settimane Abbaona mostra la sua faccia feroce. Stacca l’acqua ai clienti che hanno debiti da migliaia di euro. E palazzo dopo palazzo ha assetato mezza città. Qualcuno si è rassegnato alla trattativa, al tentativo di trovare una via di uscita. Ma non tutti hanno accettato la mediazione. I condomini di un edificio di via Bonn, 25 famiglie, dopo che Abbanoa è andata via con il contatore, si sono rivolti all’avvocato Nicola Di Benedetto. «Per prima cosa abbiamo presentato un esposto alla Procura per interruzione di pubblico servizio – spiega il legale –, poi ci siamo rivolti al tribunale con una procedura di urgenza per ottenere il riallaccio immediato. Il giudice Daniela Di Carlo ci ha dato ragione. Ha imposto ad Abbanoa di riattaccare il contatore». La vicenda del condominio somiglia a tante altre. «L’amministratore dal 2010 ha chiesto più volte ad Abbanoa di conoscere la situazione, visto che c’era un unico contatore – spiega Di Benedetto –, non erano mai arrivate bollette. Nel 2012 la risposta dell’ente. Il 26 giugno ci stacca il contatore e il 27 ci dice che gli dobbiamo 47 mila euro. Protestiamo e arrivano i conti dettagliati. Gli euro sono diventati 58 mila. Abbanoa chiede tutto e subito. Senza dilazione. Per questo ci siamo rivolti al giudice che ha disposto l’immediato riallaccio». Una vittoria per i condomini, ma ci sono decine di altri casi controversi. Il condominio dei Cedri attende da settimane una soluzione, e per ora manifesta il suo dissenso in modo eclatante. Il condominio di via Lanfranco ha superato l’emergenza. I nove condomini che si sono trovati a secco da martedì non hanno mai ricevuto una bolletta o un sollecito da parte di Abbanoa. Per anni, da quando hanno acquistato i loro appartamenti, hanno chiesto di poter pagare. Sono tutti collegati a un unico contatore e le fatture venivano inviate da Abbanoa al costruttore. Qualche giorno fa la scoperta di dovere alla società idrica 12mila euro e di non avere più acqua nei rubinetti. I condomini si sono rivolti al sindaco, ma Abbanoa chiede il pagamento completo della cifra dovuta prima di allacciare di nuovo il contatore. Il più eclatante è il caso delle 92 famiglie del Palazzaccio rimaste per qualche giorno a secco. «Conosco una per una queste emergenze – spiega il sindaco Gianni Giovannelli –, per questo ho incontrato il direttore di Abbanoa Sandro Murtas, che ha mostrato disponibilità. Ora i grandi utenti potranno avere anche più di un contatore. Anche in questo caso c’è stata da parte della società la disponibilità a venire incontro alle richieste. Certo viviamo una situazione complicata. Anche oggi si è ripetuta di nuovo una emergenza a Pittulongu, con una parte del quartiere rimasta a secco. Per questo io e l’assessore Giovanna Spano abbiamo chiesto che Abbanoa affronti in modo definitivo la questione, e non più con interventi tampone. Si deve poi cercare una mediazione con i condomini, in cui i morosi sono solo una parte, ma spesso anche chi paga si trova a secco. Anche per questo rimane aperto un tavolo con Abbanoa. Domani dovrei risentire Murtas. Insieme dovremo fare il punto e capire quanti sono i condomini in città che rischiano di rimanere senza acqua. Anche questa sentenza che farà giurisprudenza servirà a regolare i rapporti tra Abbaona e i suoi clienti».

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