La Nuova Sardegna

Olbia

Porto Rotondo off-limits per le navi da crociera

di Luca Rojch
Porto Rotondo off-limits per le navi da crociera

Il decreto chiude le porte del golfo di Cugnana e della baia di Cala di Volpe. Le grandi imbarcazioni di lusso ora devono fermarsi a due miglia dalla costa

08 maggio 2012
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Effetto Concordia. Il divieto di inchino rischia di mettere in ginocchio l'industria delle crociere di lusso. Quelle dei turisti a 5 stelle che arrivano su mega yacht ed entrano solo nelle boutique con i prezzi a tanti zeri. Dopo lo schianto della nave davanti all'isola del Giglio, il governo ha imposto che tutte le navi passeggeri debbano passare a 2 miglia di distanza dalla costa. Che per un bisonte da 350 metri di lunghezza, alto come un palazzo e con 4mila persone a bordo sembra anche una precauzione razionale. Per uno yacht di 100 metri che trasporta al massimo 200 persone si trasforma in un divieto inutile. Il decreto per Porto Rotondo e Porto Cervo si è trasformato in uno stop all’arrivo delle navi da crociera. «Quest’anno sono state cancellate tutte – spiega il direttore della Marina di Porto Rotondo, Giacomo Pileri –. Il motivo è semplice. Fino allo scorso anno gli yacht si fermavano all’interno del golfo di Cugnana, impossibile per loro entrare in porto. I crocieristi venivano accompagnati nel borgo con piccoli tender. Ora le imbarcazioni si devono fermare a 2 miglia dalla costa. Impossibile pensare di far bloccare le imbarcazioni a largo. Per questo tutte le crociere sono state disdette. Non mi preoccupa tanto per la Marina, che non subisce danni da questa decisione, ma per Porto Rotondo e i suoi commercianti che da questi crocieristi avevano un ritorno economico e tutto il borgo aveva un ritorno di immagine». Ma anche a Porto Cervo si presenta la stessa difficoltà. Gli yacht superlusso noleggiati per crociere per pochi gruppi di privilegiati non possono più avvicinarsi a Cala di Volpe. «Così preferiscono andare altrove – s piega l’ad della Sardinia yacht services, Renato Azara, che dà assistenza alla maggior parte dei maxi yacht che arrivano in Sardegna –. Senza un intervento rischiamo di avere ulteriori danni per la stagione turistica. Anche perché non in tutti i luoghi funziona nello stesso modo. A Portofino è stata concessa una esenzione, e si trovava nella nostra identica condizione. Dialoghiamo con la capitaneria che ha mostrato grande sensibilità e attenzione. Ma serve una soluzione rapida, la stagione è già in corso». La capitaneria di porto di Olbia ha per ora messo ordine su un altro tratto di mare sensibile, quello dell’Area marina protetta di Tavolara. Con una ordinanza ha vietato il passaggio di navi merci e passeggeri all’interno dell'Amp e ha posto come distanza minima per le imbarcazioni che superano le 500 tonnellate le 2 miglia dalla costa. Ma il provvedimento della capitaneria non trova per ora la soluzione al divieto di navigazione per gli yacht da crociera. Imbarcazioni storiche come il Christina O, lo yacht di Aristotele Onassis diventato una nave da crociera, o il Sea Cloud, altro gioiello, non passeranno più davanti alle coste della Gallura. Un altro colpo per l'industria del turismo.

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