La Nuova Sardegna

Olbia

Isuledda, futuro incerto per il paradiso dei surfisti

di Serena Lullia
Isuledda, futuro incerto per il paradiso dei surfisti

Ma Paolo Silvestri promette battaglia per evitare la chiusura della scuola: «Vent’anni di lavoro a rischio, sono pronto a lottare per scongiurare la beffa»

20 aprile 2012
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PALAU. Cacciato dal paradiso del vento, sfrattato dall'eden dei surfisti di cui è stato un creatore. Paolo Silvestri, campione mondiale italiano di windsurf, deve chiudere la storica scuola sulla penisola Isuledda, per oltre 20 anni pilastro del campeggio “Isola dei Gabbiani”.

La scuola in cui il “principe del vento” insegna a residenti e turisti a scivolare sulle onde fa parte di quel gruppo di strutture che la legge identifica come abusive. Il Comune alla fine della scorsa estate ha firmato una ordinanza di sgombero. Una delle conseguenze dello sbriciolamento del campeggio, prima esteso su tutta la penisola Isuledda, e delle battaglie giudiziarie tra i due proprietari.

Silvestri, che dagli anni Ottanta ha in affitto l'area sul mare ha deciso di impugnare davanti al giudice l'ordinanza di sgombero. E con il suo legale, Salvatore Diana, porta avanti anche una causa contro il Comune per il risarcimento dei danni. Il campione, abituato ad addomesticare le onde, spera di domare una situazione che rischia di travolgere lui e la sua famiglia. Ma Silvestri non intende fare polemica. Il suo è solo lo sfogo di un uomo innamorato di Palau e di Porto Pollo, che sulla scuola di windsurf ha costruito tutta la sua vita. «Questa situazione mi rattrista davvero – commenta Silvestri –. Sono dispiaciuto perché vedo il lavoro di oltre venti anni sfumare via. E perché questa situazione penalizza tutta Palau e il turismo di Porto Pollo, quel paradiso del vento che anche io ho contribuito a rendere famoso nel mondo».

Silvestri ha trascorso gli ultimi quattro mesi a Dubai dove gli è stato proposto di aprire una scuola. È corteggiato anche dal vicino comune di Arzachena e ha già una scuola estiva a Porto Cervo. Ma il suo grande amore resta Palau. «Ho costruito la mia vita in funzione di quell'angolo di paradiso – aggiunge –. Credo che sia uno dei posti più belli al mondo per questo sport. Non amo incensarmi, ma credo che con i miei titoli e la mia scuola abbia contribuito a dare visibilità a Palau».

Silvestri non se la prende con il Comune. «Se le strutture sono abusive la legge deve fare il suo corso – conclude il campione –. Io sono arrivato nel 1988 a e ho creato la scuola in una struttura che esisteva già da dieci anni. Forse la politica avrebbe dovuto sedersi a tavolino e provare a vedere, insieme a tutte le parti, se era possibile salvare e sanare certe situazioni. Non nel mio interesse, ma nell'interesse generale. Per quanto mi riguarda io sono pronto a fare la mia parte. Purché mi venga data la possibilità».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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