La Nuova Sardegna

Olbia

Addio spiriti maligni, arriva una squadra di acchiappafantasmi

di Dario Budroni
Addio spiriti maligni, arriva una squadra di acchiappafantasmi

Al lavoro un gruppo di ragazzi attrezzati come nel film. Un sito internet e le prime visite nelle case da «ripulire»

30 marzo 2012
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OLBIA. Il paragone con il celebre film Ghostbusters, in questi casi, sembra quasi un atto dovuto. Ma a loro, questo confronto, non piace affatto. Non indossano certamente lo zaino protonico come l’attore Bill Murray e tantomeno hanno l’obiettivo di salvare la città da un’invasione di spettri malefici. Sono soltanto un gruppo di giovani, tra cui una ragazza, sedotti dal misterioso mondo del paranormale. Si fanno chiamare «Bighost Sardegna» e, con l’ausilio di non poca attrezzatura, amano indagare tra gli enigmi dell’inspiegabile. Una curiosa attività dettata soltanto dalla passione e, sicuramente, da un grande fascino del mistero.

«Il nostro scopo è quello di indagare, con serietà, tra i fenomeni apparentemente paranormali – si legge nella presentazione del loro sito web –. Le nostre indagini si svolgono in tutta la Sardegna e sono totalmente gratuite. Possono essere richieste sia da privati che da enti pubblici. L’unica cosa che chiediamo è un’autorizzazione scritta per poter accedere ai locali».

E una volta entrati nella struttura “infestata”, vestiti di nero con il logo stampato sulla maglia, i «Bighost» sfoderano ogni tipo di strumentazione, dai rilevatori di campo magnetico ai termometri a infrarossi, dai microfoni direzionali all’immancabile telecamera. «Le conclusioni delle nostre indagini sono a carattere esclusivamente personale e sono frutto delle esperienze vissute sul campo e dell’analisi del materiale raccolto, come audio, video o fotografie – si legge ancora -. Un altro scopo che ci accomuna è quello di aiutare tutti coloro che pensano di assistere a fenomeni apparentemente inspiegabili e fare chiarezza su certi avvenimenti».

I «Bighost», infatti, si basano innanzitutto sui racconti e sulle leggende che, in una città antica come Olbia, non mancano di certo. In attività soltanto da qualche mese, hanno già effettuato delle prime indagini in quei luoghi da sempre indicati come infestati dagli spiriti. A cominciare da alcuni stazzi di campagna oppure case disabitate nelle periferie e nel centro storico della città, per poi passare ad altri sopralluoghi in paesi vicini. E, in sintonia con la loro attività di «ghost hunter», che conta numerosi appassionati in tutto il mondo, i cacciatori di fantasmi olbiesi fanno davvero di tutto per evitare ogni tipo pregiudizio. Quando si presentano, rassicurano innanzitutto il loro interlocutore, che può essere il proprietario di un’abitazione in città o di uno stazzo di campagna. Pretendono un’autorizzazione scritta per accedere al locale e poi, evitando un coinvolgimento troppo ingenuo, indagano minuziosamente sulla presenza del paranormale.

Insomma, tutto con molta discrezione e senza troppo rumore, come se agli «acchiappafantasmi» la pubblicità non interessasse. Niente a che vedere con il roboante arrivo della station wagon di Bill Murray e soci nella inquietante New York del popolarissimo film di Ivan Reitman. L’unica cosa che non cambia sono proprio gli spiriti e i fantasmi che, evidentemente, popolano anche la Gallura. Almeno, quella dei misteri e delle leggende.

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