La Nuova Sardegna

Nuoro

Il Parco di Tepilora vola a Parigi per il riconoscimento Unesco  

di Luciano Piras
Il Parco di Tepilora vola a Parigi per il riconoscimento Unesco  

Nella capitale francese attribuzione ufficiale del marchio “MaB Uomo e Biosfera”. Da Lodè a Posada, Bitti e Torpé: 17 Comuni sardi insieme nella tutela e valorizzazione dell’ambiente

14 giugno 2017
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LODÈ. «Perché le opportunità offerte dal programma MaB Unesco si concretizzino, sarà fondamentale la capacità di fare rete, a tutti i livelli, non solo connettendo maggiormente i vari territori che compongono la Riserva di Biosfera, ma anche sviluppando progetti che interessano contemporaneamente i diversi ambiti socio-economici che la caratterizzano (agricoltura, turismo, archeologia, cultura, educazione)». È in partenza per Parigi, il presidente del Parco naturale regionale di Tepilora, Graziano Spanu. Con lui, sindaco di Lodè, stanno per imbarcare anche gli altri primi cittadini del circondario e l’assessore regionale della difesa dell’Ambiente Donatella Spano.

Il 14 giugno, infatti, il territorio denominato “Tepilora, Rio Posada e Montalbo” di cui fanno parte 17 Comuni delle provincie di Nuoro e Olbia Tempio (Alà dei Sardi, Bitti, Buddusò, Budoni, Galtellì, Irgoli, Lodè, Loculi, Lula, Onanì, Orune, Osidda, Padru, Posada, San Teodoro, Siniscola, Torpè) verrà riconosciuto nella sede dell’Unesco, nella capitale francese, Riserva di Biosfera nell’ambito del programma “Man and Biosphere (MaB) – Uomo e Biosfera”.

Il percorso. «In questo percorso la partecipazione delle comunità e di tutti gli attori locali è fondamentale per il buon esito di una Riserva di Biosfera – va avanti Graziano Spanu –, non solo in fase decisionale, ma anche, e soprattutto, in fase attuativa. Nel programma MaB Unesco il protagonismo degli enti pubblici, delle imprese, delle associazioni, delle comunità che vivono e operano nella Riserva è la chiave vincente, perché la Riserva di Biosfera non è un’istituzione calata dall’alto: la Riserva di Biosfera sono innanzitutto le comunità che ci vivono e lavorano».

La collaborazione. No a qualsiasi forma di campanilismo, insomma, sì invece alla collaborazione senza frontiere.

«Non deve ingannare il nome “Riserva di Biosfera”: il termine “riserva” in questo caso non va inteso negativamente, ovvero come il “luogo dei divieti”, ma nella sua accezione positiva, ovvero il luogo dove si custodiscono i valori, ciò che ci è più caro» spiega il presidente del Parco.

Nessun vincolo. «Questo importante riconoscimento quindi non apporterà nessun vincolo aggiuntivo; anzi prende atto e valorizza le politiche di tutela già esistenti nel territorio di Tepilora, Rio Posada e Montalbo che in questo caso sono garantite dal Parco regionale di Tepilora, dal Sic del Montalbo e dai cantieri forestali gestiti dall’Agenzia Forestas» ricorda Spanu.

Con il riconoscimento Unesco, di fatto questa porzione di Sardegna, prima in Regione, entra a far parte di una rete internazionale di quasi 700 eccellenze (quindici sono in Italia), territori in cui vivono comunità che si contraddistinguono per aver saputo mantenere nei secoli un rapporto sinergico ed equilibrato con il proprio ambiente ed essere intenzionate a proseguire in tale direzione, attuando modelli di sviluppo sostenibile nel presente e nel futuro.

La biosfera. La biosfera, infatti, è l’insieme della dimensione naturale e di quella antropica, integrando quindi la tutela della biodiversità di un territorio con la valorizzazione della cultura e delle tradizioni delle comunità che lo vivono. La candidatura presentata nel settembre 2016, tramite il Comitato MaB nazionale presso il ministero dell’Ambiente, ha ricevuto l’importante sostegno, oltre che dei 17 Comuni, di moltissime istituzioni, in primis della Regione Sardegna, dell’Agenzia Forestas, dell’Ente acque della Sardegna (Enas), come pure delle università degli studi di Cagliari e di Sassari, della Camera di commercio di Nuoro, del Gal Nuorese Baronia, del Wwf Sardegna, del Cai Sardegna, oltre che di molte scuole, Ceas, associazioni culturali e imprese del territorio e di importanti testimonial in ambito culturale quali Michela Murgia e Paolo Fresu. La candidatura del territorio di Tepilora, Rio Posada e Montalbo è stata particolarmente apprezzata, evidentemente, dall’Unesco.

Le specificità. Infatti, oltre a sottolineare aspetti specifici di questa porzione di territorio (il sistema deltizio del fiume Posada, la ricca geodiversità di Montalbo, Tepilora, Monte Nieddu, le numerose specie endemiche, le tracce dell’antichissimo rapporto tra uomo e natura sin dal Neolitico che hanno modellato il paesaggio culturale e naturale), descrive anche elementi caratteristici di tutta la Sardegna, in particolare i recenti e radicali cambiamenti nella relazione tra costa e aree interne.

«A testimonianza dell’apprezzamento ottenuto dalla candidatura presentata da Tepilora, Rio Posada e Montalbo, l’Unesco ha deciso di ospitare in questo territorio l’edizione 2017 della propria MaB Summer School» spiega ancora Graziano Spanu.

La formazione. Dal 13 al 20 luglio prossimi, venti rappresentanti delle principali riserve di Biosfera del Mediterraneo alterneranno lezioni e visite guidate del territorio, utilizzando la Riserva di Biosfera sarda come laboratorio a cielo aperto e restituendo al termine del percorso di formazione indicazioni che saranno utilissime per la definizione delle strategie di gestione della stessa.

«Per questo motivo – dice il presidente del Parco – del gruppo faranno parte anche cinque giovani laureati locali, al fine di iniziare a formare le professionalità di chi dovrà cogliere le opportunità del riconoscimento MaB Unesco». «Il riconoscimento MaB Unesco non è quindi un “marchio di qualità territoriale” che certifica le performance di chi se ne fregia – ricapitola il sindaco di Lodè –, ma è soprattutto uno stimolo di un territorio e di una comunità verso il miglioramento, la crescita, lo sviluppo sostenibile».

Il programma. Il programma MaB è un’iniziativa intergovernativa, infatti, che sin dal 1971 ha come obiettivo principale la promozione dello sviluppo socioeconomico e della contemporanea conservazione degli ecosistemi e della diversità biologica e culturale.

È nell’ambito di questo programma che è stata costituita la rete mondiale di Riserve della Biosfera.

«Questo riconoscimento non genera risultati immediatamente quantificabili – va avanti Spanu –, ma apre a significative opportunità, in primis quella dell’internazionalizzazione, valorizzando le attrazioni turistiche e accrescendo il potenziale delle produzioni agroalimentari».

Le opportunità. «Nel fare ciò sarà fondamentale anche sviluppare e valorizzare l’integrazione con gli altri riconoscimenti Unesco presenti all’interno della Riserva di Biosfera: il “patrimonio immateriale” del Canto a tenore ed il “Geoparco” del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, proponendosi come vera e propria “destinazione Unesco sarda”. Il riconoscimento appena ottenuto è quindi da considerarsi un punto di partenza, non un traguardo – conclude il presidente Graziano Spanu –: la Riserva di Biosfera di Tepilora, Rio Posada e Montalbo ha ora davanti a sé un percorso ambizioso per poter cogliere appieno le importanti opportunità offerte dal riconoscimento MaB».



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