La Nuova Sardegna

Nuoro

Sindrome di Quirra, morto di tumore un aviere di 43 anni 

Sindrome di Quirra, morto di tumore un aviere di 43 anni 

Il militare aveva lavorato a Perdasdefogu e Capo S. Lorenzo Tullio De Pau è stato seppellito nel suo paese: Villagrande

11 giugno 2017
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VILLAGRANDE STRISAILI. La vita e la morte si intrecciano ogni giorno, è una regola tassativa della natura umana. Ma quando a morire per un tumore è un militare dell’Aeronautica militare in servizio al Poligono sperimentale interforze del Salto di Quirra, allora questo fatto ineluttabile assume un contorno più inquietante.Tullio Depau, 43 anni, se n’è andato dopo aver combattuto contro un male incurabile. L’hanno seppellito venerdì nel suo paese d’origine,Villagrande Strisaili, accompagnato dalla moglie, i familiari, gli amici e i colleghi. L’aviere capo aveva scelto di vivere a Villaputzu, centro del Sarrabus, a pochi chilometri dal distaccamento di Capo San Lorenzo dove lavorava. Aveva trascorso gran parte della sua carriera nella zona a terra del Poligono di Quirra, a Perdasdefogu per poi essere trasferito nell’area sul mare. Per qualche tempo, a metà degli Anni Novanta, aveva lavorato nel deposito 116 di Serrenti: quella struttura dell’Aeronautica da dove, secondo le testimonianze acquisite nel corso del processo sui veleni di Quirra a carico di otto alti ufficiali accusati di omissione aggravata di cautele contro infortuni e disastri (ovvero di non aver interdetto l’area alla popolazione locale e non aver impedito la presenza dei pastori e del bestiame nelle aree dove si svolgevano i test. ), partivano le colonne di camion carichi di ordigni e munizionamenti obsoleti che venivano fatti brillare in zona Torri.

Non è il primo militare ad ammalarsi di tumore e non sarà l’ultimo, purtroppo. Ma gli interrogativi, soprattutto quelli che da anni supportano il movimento di opinione che chiede chiarezza su quella che è stata definita la “Sindrome di Quirra”, rimangono in tutta la loro dirompente portata. E certo la scomparsa del militare villagrandese non ha rasserenato gli animi. Quanto, quindi, le esercitazioni militari, i brillamenti e il lancio dei missili fatti per anni nel più esteso poligono d’Italia hanno a che fare con le patologie tumorali e i linfomi riscontrate a Quirra e dintorni? Solo il processo potrà stabilire – seppure indirettamente – se il torio,un metallo reperibile in natura, debolmente radioattivo,che a seguito delle indagini è stato ritrovato nel miele, nel formaggio, ma soprattutto nelle ossa di alcuni pastori deceduti che avevano accesso all’interno del poligono, può essere la causa delle morti per tumore registrate negli ultimi anni. (g.f.)

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