La Nuova Sardegna

Nuoro

Gonone, la protesta dei gommoni 

di Nino Muggianu
Gonone, la protesta dei gommoni 

Le 25 ditte di noleggio: «Chiediamo gli spazi giusti che ci consentano di lavorare in sicurezza»

27 maggio 2017
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DORGALI. C’è aria di contestazione in quello che è rimasto del porto di Cala Gonone dopo le devastazioni delle violente mareggiate che ne hanno messo a nudo tutte le criticità già evidenziate da tempo e che ne hanno decretato la parziale chiusura. «Vogliamo nuovi campi boa all'esterno del porto che ci consentano di lavorare in sicurezza e chi è preposto ci deve ascoltare, sono in gioco tanti posti di lavoro»: A parlare, a nome delle 25 ditte di noleggiatori di gommoni che lavorano in porto è Claudio Sorrenti, nuorese, pioniere di questa attività nel Golfo di Orosei. «Sono stato il primo a fare questo lavoro», dice.
Destinatari della richiesta: l’ assessorato regionale del Demanio- ufficio di Nuoro, la Capitaneria di Porto di Olbia e il comune di Dorgali. «Tre enti preposti – aggiunge – ma sopratutto è il demanio che deve darci risposte chiare. Qualche giorno fa hanno fatto un incontro quasi segreto dove sarebbe stato utile che ci fosse una nostra rappresentanza. Una riunione importante per gestire il momento di emergenza in fatto di sicurezza».
I 25 operatori del settore noleggio gommoni chiedono dunque a gran voce che questi enti risolvano il grave problema prima che la stagione turistica entri nel vivo.
«Io credo che chi oggi crea un posto di lavoro sia un eroe chi ne crea due è un eroe che la storia ricorderà – azzarda Sorrenti – A Dorgali, l'edilizia è ferma, la pastorizia è in crisi, la viticoltura ha grossi problemi con le ultime gelate. Dico, ma questi posti di lavoro che abbiamo creato in porto li dobbiamo distruggere? Ma noi piuttosto ci mobilitiamo, facciamo una petizione popolare e siamo capaci di raccogliere 1000 firme dai familiari delle persone che lavorano in porto. Deve essere coinvolto anche l'assessore al turismo perché il nostro lavoro coinvolge un po’ tutti. Quando facciamo una escursione con pranzo, mettiamo in motto tutto l'indotto. È un lavoro che non deve morire. Siamo molto determinati: la cosa si deve risolvere subito con atti concreti non con promesse o parole». Già pronto il documento delle 25 ditte firmatarie che hanno aderito alla richiesta e Claudio Sorrenti è il portavoce.
«Visto che c'è stato un evento straordinario che ha creato problemi al porto di Cala Gonone , e la stagione incalza , ormai siamo li. Si parla di sicurezza e noi dobbiamo continuare il lavoro, Non possiamo fermarci. A noi servono campi boe concessi in maniera straordinaria, immediatamente, dove poter mettere le barche e i gommoni» . Sorrenti ricorda che molti progetti di realizzazione di questi campi tra l’altro sono stati già presentati alla Capitaneria di Porto e al Demanio marittimo. «Tutte le barche, si parla di 150 gommoni, dove devono caricare i loro clienti, dove si ormeggiano, dove si potrà fare carico e scarico, la Regione, il Demanio sta dicendo che quello è un pontile di alta pericolosità e ne hanno bloccato l'accesso. L’aspetto negativo è la presenza dei gommoni in porto. Bisogna creare i campi boa esterni , gli spazi ci sono. Se mi viene data l'autorizzazione per avere 15 gommoni, mi deve essere garantito anche dove metterli».
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