La Nuova Sardegna

Nuoro

Pecorino romano, l’adesione del Comune di Ollolai al Giro solidale

di Bernardo Asproni
Pecorino romano, l’adesione del Comune di Ollolai al Giro solidale

OLLOLAI. Ha aderito al Giro solidale del pecorino romano il comune di Ollolai che con una delibera di giunta di qualche giorno fa ha disposto l’acquisto di tre forme di pecorino romano. L’iniziativa...

22 maggio 2017
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OLLOLAI. Ha aderito al Giro solidale del pecorino romano il comune di Ollolai che con una delibera di giunta di qualche giorno fa ha disposto l’acquisto di tre forme di pecorino romano. L’iniziativa è partita da Alghero grazie a Coldiretti Sardegna, con il Giro d’Italia, la manifestazione sportiva che ha attraversato la Sardegna puntando i riflettori sulle bellezze naturalistiche e agroalimentari dell’isola. E proprio con l’intenzione di dar mostra a un comparto che sta vivendo una grossa crisi e di sensibilizzare l’opinione pubblica al consumo della maggiore produzione casearia dell’isola, la maggiore organizzazione agricola sindacale sarda, ha voluto coinvolgere tutti i Comuni della Sardegna, e tramite loro anche quelli dello stivale. Lo scopo è di alleggerire le scorte invendute che stazionano nei magazzini dei caseifici in modo da incidere positivamente sul prezzo pagato ai produttori, i pastori di circa 12mila aziende che oltre al basso prezzo, soffrono anche per altri grossi problemi. Il comune di Ollolai sceglie inoltre di destinare le forme di pecorino ai bar del paese. «Si tratta di promozione – spiegano dal Comune – rispondendo quindi alla richiesta di Coldiretti che con questa iniziativa vuole dare visibilità a un prodotto spesso poco conosciuto dai sardi stessi, e se vogliamo anche di educazione alimentare verso il consumo dei prodotti del nostro patrimonio zootecnico. Il formaggio sarà porzionato e distribuito tra i bar che potranno offrirlo come stuzzichino, al posto di tutti quei prodotti importati che di sardo non hanno nulla. Così diamo un segnale a favore dei pastori. La nostra comunità fonda la sua economia sull’allevamento degli ovini e sulla produzione di latte, per questo non potevamo restare sordi alla richiesta di Coldiretti». Il prezzo base per l’acquisto delle forme è di 6,20 euro al kg. Un prezzo che dai vertici di Coldiretti è stato definito “etico” dal momento che dovrebbe garantire un’equa remunerazione distibuita su tutta la filiera e quindi con ricadute positive anche sui produttori primari. (m.c.)

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