La Nuova Sardegna

Nuoro

Fiore sardo dop, è guerra tra Consorzio e Distretto

di Michela Columbu
 Fiore sardo dop, è guerra tra Consorzio e Distretto

Ollolai, gli industriali rivendicano l’utilizzo esclusivo del nome del prodotto Replica di Arbau: «È un prodotto d’eccellenza della nostra cultura pastorale»

19 maggio 2017
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OLLOLAI. Con una lettera indirizzata all’Unione dei Comuni Barbagia, all’agenzia Laore e all’assessorato all’Agricoltura della Regione, il Consorzio di tutela del Fiore Sardo Dop rivendica l’utilizzo esclusivo del nome del prodotto, contestando quindi la costituzione del Distretto agroalimentare di qualità che sta prendendo forma con l’iniziativa dell’Unione dei Comuni e che ruota attorno alla produzione casearia a latte crudo tipica degli ovili. Secondo il presidente del Consorzio, l’industriale caseario Antonio Sedda, il progetto del Distretto portato avanti dall’Unione Comuni e da Laore sarebbe in contrasto con quanto riportato nel disciplinare di produzione del formaggio approvato dal Ministero delle Politiche Agricole. «Poiché il Fiore Sardo – scrive – è una Dop prodotta nell’intero territorio della Regione Sardegna essa non può essere ricondotta ad un distretto territorialmente limitato e riconducibile ai soli comuni amministrativi dei comuni coinvolti nel progetto. A tal fine il Consorzio di tutela chiede che il nascente progetto di distretto del Fiore Sardo Dop si astenga dall’utilizzare il nome proprio del prodotto agroalimentare con annessa denominazione di origine protetta». La risposta alla lettera di Sedda arriva immediata da parte di uno dei sindaci dell’Unione, nonchè promotore del Distretto, Efisio Arbau e rappresentante legale del comitato, che proprio sulla questione geografica sottolinea che «le quattro riunioni operative che si sono tenute a Ollolai, Gavoi, Oniferi e Ovodda erano aperte a tutti, anche ai Comuni esterni all’Unione dei Comuni Barbagia oltre che al Consorzio degli industriali che era presente nella riunione a Gavoi. Agli incontri hanno preso parte numerosi pastori ed operatori economici, e dalle riunioni animate dai tecnici Laore è emerso che il Distretto persegue scopi diversi da quelli del Consorzio. Il fatto che il Fiore Sardo rappresenti una produzione di qualità del territorio geografico dell’Unione dei Comuni Barbagia e che tale territorio voglia lavorare in funzione di una sua valorizzazione senza escludere geograficamente nessuno, non equivale quindi a un abuso, nè è concorrenza sleale, nè contraffazione nè un ad utilizzo improprio della denominazione tutelata. Il Fiore sardo – conclude – non è un’esclusiva del Consorzio di tutela composto da soli industriali che producono un fiore sardo industriale, ma la produzione d’eccellenza della nostra cultura pastorale barbaricina che come Unione dei Comuni vogliamo utilizzare per creare iniziative di carattere economico, culturale e sociale».

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