La Nuova Sardegna

Nuoro

I forestali al lavoro sotto il sole col falcetto

di Giusy Ferreli

Gairo, la replica di Forestas: «Se non possono usare la motosega la colpa non è nostra ma dello Stato»

18 maggio 2017
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GAIRO. I primi operai del cantiere forestale Montiferru di Cardedu hanno iniziato a sfalciare l’erba nella zona a mare. Ieri mattina sotto il sole impietoso, armati solo di un falcetto e di tanta buona volontà, hanno dato il via alle pulizie ai bordi delle strade e nelle fasce antincendio. I loro colleghi di Gairo stanno attendendo le diciassette falci acquistate dall’amministrazione comunale. Dopo di che si metteranno all’opera pure loro. In definitiva il rischio paventato dai sindaci dei quattro comuni ogliastrini (oltre Gairo e Cardedu ci sono anche Ulassai e Tertenia) si è trasformato in una sgradevole realtà: squadre di maestranze impegnate a ripulire vaste aree a rischio incendio senza l’attrezzatura adeguata. Nel mirino dei quattro sindaci era finita Forestas, l’agenzia regionale. Ma l’amministratore unico, il professor Giuseppe Pulina scarica le responsabilità sullo Stato. Che continua a fare orecchie da mercante.

«Io non posso farci nulla. Che si arrabbino con lo Stato italiano che impedisce il mansionamento. Noi – si difende Pulina – stiamo facendo i salti mortali per tentare, nell’alveo delle normi vigenti di trovare una soluzione. Anche perché abbiamo ben presenti quali sono le nostre responsabilità non solo verso i sindaci ma anche verso le nostre foreste».

L’escamotage per consentire agli operai dell’agenzia di utilizzare attrezzature idonee è pronto. «Abbiamo approvato un regolamento che ci consente l’attribuzione temporanea di mansioni, al massimo per 90 giorni, e contemporaneamente abbiamo deliberato la qualificazione del personale per tentare di ridurre il ricorso strutturale alle mansioni» spiega l’amministratore di Forestas. Pulina sostiene di aver ereditato dalla passato gestione una realtà con il 65 per cento delle maestranze inquadrate al primo livello. «Praticamente non possono fare nulla, neanche mischiare la torba con la terra figuriamoci usare decespugliatori o altri strumenti» sottolinea a questo riguardo l’amministratore unico. Per attribuire le mansioni anche in regime di deroga così come dovrebbe accadere bisogna però attenersi a procedure semiconcorsuali. Quindi per avere il via libera all’utilizzo delle strumentazioni ci vorrà ancora qualche giorno. E nel frattempo incombe il rischio di incendi. Le temperature elevate e la siccità non inducono. Solo martedì c’è stata l’anteprima di quello che potrebbe accadere con l’incendio che ha lambito l’abitato di Tortolì.

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