La Nuova Sardegna

Nuoro

Il 14enne schiacciato dal pick up: assolto l’amico che guidava

Il 14enne schiacciato dal pick up: assolto l’amico che guidava

Il fuoristrada ribaltato condotto da un giovane di Orgosolo Anche il pm ha sostenuto che era stata una disgrazia

16 maggio 2017
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NUORO. Si è chiuso con un’assoluzione perché il fatto non sussiste il processo a carico di Pietro Mereu, il ventiseienne di Orgosolo, accusato di omicidio colposo nel processo per la morte di un ragazzo di 14 anni, Luciano Succu, avvenuto la sera del 26 maggio 2013, nel campo sportivo di santa Caterina a Orgosolo. Ieri mattina il giudice monocratico, Manuela Anzani alle 10,30 ha letto il dispositivo della sentenza davanti all’imputato, difeso dall’avvocato Francesco Carboni (ma ieri sostituito dal collega Paolo Galante), che ha ascoltato il verdetto senza dire una parola. Lo stesso pubblico ministero, Francesca Pala, durante la requisitoria del 27 marzo scorso, aveva chiesto l’assoluzione per l’imputato.

«L’istruttoria dibattimentale ha dimostrato che Pietro Mereu non è responsabile dei reati che gli vengono attribuiti, né del sinistro che invece è stato una brutta disgrazia. La realtà processuale non può portare a una richiesta di condanna, chiedo pertanto l’assoluzione di Pietro Mereu, quantomeno ai sensi del secondo comma dell’articolo 530».

La sera del 26 maggio di 4 anni fa Luciano Succu era a bordo del pick-up insieme ad altri tre giovani quando, all’improvviso, mentre percorrevano un tratto di strada sterrata, il veicolo si era ribaltato. Il quattordicenne era rimasto schiacciato dal mezzo ed era morto sul colpo. Gli altri tre amici, tra cui Pasquale, fratello maggiore della vittima, erano stati ricoverati con ferite non gravi. «L’autista – aveva spiegato il pm – quella sera non aveva bevuto e il pick-up non stava procedendo veloce all'interno del campo sportivo del paese, non poteva essere a più di 10/11 km orari. Sul ribaltamento del mezzo possono aver inciso diversi elementi: il numero di persone sul cassone e la loro distribuzione, oltre all'eventuale presenza di soggetti appesi al cassone». Ieri mattina il giudice Anzani, ritenendo che il fatto di reato addebitato nell’imputazione non abbia trovato conforto nelle risulstanze processuali, accogliendo le richieste dell’accusa e della difesa, ha considerato Pietro Mereu non responsabile della morte del 14enne deceduto quella notte per una tragica fatalità.

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