La Nuova Sardegna

Nuoro

Incatenato davanti all’Assl «Non negatemi le cure»

di Francesco Pirisi
Incatenato davanti all’Assl «Non negatemi le cure»

Salvatore Dessolis: «La Regione deve consentirmi di essere seguito in Germania» I controlli medici nella clinica tedesca fondamentali per monitorare il suo caso

13 maggio 2017
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NUORO. La catena tiene legata la carrozzina al cancello della direzione nuorese della ex Asl, ma è soprattutto il legame tra il paziente tetraplegico Salvatore Dessolis e il suo diritto di essere curato nel centro specializzato della Germania. Cinquantadue anni, commerciante, di Mamoiada, da 33 vive semi-paralizzato per le lesioni al midollo spinale subite in un incidente nel mare di Cala Gonone. L’attenuazione dei suo mali l’ha trovata, quasi da subito, nel centro specializzato per la cura di lesioni neurologiche di Bad Wildungen, cittadina del land di Assia, nel cuore della nazione tedesca. Centro dove è stato più volte sottoposto a degli interventi chirurgici per restituire stabilità e funzionamento ad alcuni organi vitali, senza i quali, dice, «sarei morto da un pezzo».

Oggi la possibilità di continuare a essere seguito in quell'ospedale è però stoppata dalla decisione della commissione dell'assessorato regionale della Sanità, competente per le autorizzazioni (annuali) ai ricoveri fuori dall'isola. Salvatore Dessolis: «Dire che è un'ingiustizia non rende completamente l'idea. La motivazione del diniego della Regione poggia sul fatto che ci sarebbe un centro anche in Italia, a Torino, in grado di seguire la patologia. Ma non è vero. Il mio è infatti un caso di lesione spinale particolare che solo le tecniche e gli specialisti dell'ospedale tedesco sono in grado di limitare e lenire. Senza con questo voler togliere nessun merito e valore alla sanità italiana».

Il paziente mamoiadino racconta anche perché: «Nel 2014 mi hanno applicato uno stimolatore neuro-urologico che consente di tenere attive alcune funzioni dell'organismo, a parte la mobilità e l'uso di gambe e mani non più riacquistate. Sia l'applicazione, sia il controllo dell'attività dell'apparecchio è una tecnica per il momento appannaggio proprio dell'équipe del centro medico tedesco». Struttura all'avanguardia, tanto che sono molti gli ammalati che vi si recano dai diversi continenti. Tra i pazienti illustri Wolfgang Schauble, ministro delle Finanze del governo guidato da Angela Merkel, vittima nel 1990 di un attentato che lo ha costretto in una carrozzina. Dessolis, pur con sofferenza, può raccontare direttamente i successi scientifici e clinici del gruppo di medici nato grazie al luminare Saurwein, che ha perfezionato lo strumento terapeutico, concepito in Inghilterra.

Il commerciante di Mamoiada, accompagnato dalla moglie Tonina Chessa, ieri mattina si legato al cancello della direzione generale della Assl (Area socio sanitaria locale) di via Demurtas proprio perché non vuole perdere l'opportunità di avere cure adeguate: «Non comprendo perché ogni anno debba subire questo calvario, fatto di attese, di documenti, e ora anche del diniego all'autorizzazione per il trasferimento nella clinica fuori dall'Italia». Il diritto, lo ricorda, è scritto nella specifica direttiva comunitaria (la 24 del 2011), recepita dal governo italiano con un decreto legislativo del febbraio di tre anni fa.

Ora però solo un mezzo miracolo potrebbe cambiare il verso preso dalla vicenda. Salvatore Dessolis dovrebbe essere autorizzato prima del 30 maggio, giorno per il quale ha prenotato un volo aereo diretto in Germania.

La visita a Bad Wildungen è fondamentale per tenere sotto controllo la sua condizione fisica e soprattutto lo stimolatore, che gli ha ridato impulsi a una vita fisica a rischio di bloccarsi completamente, sino all'annientamento.

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