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Gestione commissariale per la Zir di Tossilo

Gestione commissariale per la Zir di Tossilo

I tentativi di risanamento sono sempre falliti, la sua costituzione risale addirittura al 1966

08 maggio 2017
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MACOMER. È stato un elemento di importanza fondamentale per lo sviluppo di Macomer e ha conosciuto tempi migliori. Oggi il Consorzio industriale è in gestione commissariale. Lo è da quasi un decennio e il tentativo di rifondarlo portato avanti dai comuni di Borore e Macomer si è arenato in Regione. La Zir di Macomer, assieme a quelle di Cagliari e di Sassari, è una delle prime zone industriali classificate in base alla legge istitutiva del 1953. È nata nel 1966 con l’affidamento dell’incarico da parte della Regione alla Tecno Consult di predisporre lo studio del Piano di massima per la dotazione infrastrutturale che riservò la zona di Bonutrau ai piccoli insediamenti e attrezzò la piana di Tossilo per gli insediamenti di maggior respiro, collegando così la zona di Macomer all’intervento delle industrie a partecipazione statale della Media valle del Tirso. Ne facevano parte i comuni di Macomer, Borore, Birori, Bortigalie Sindia, la Provincia e la camera di commercio di Nuoro e, naturalmente, la Regione. Questo consentì la localizzazione a Macomer della Tirsotex, che divenne poi Legler, e fu la prima industria manifatturiera del programma Eni della Sardegna centrale.

Lo scopo istituzionale del Consorzio Zir è quello di promuovere e favorire lo sviluppo economico e produttivo del territorio. Al Consorzio fanno capo gli agglomerati industriali di Bonu Trau e Tossilo. Le aziende insediate sono complessivamente oltre 200. Prima o poi il Consorzio Zir di Macomer è destinato alla chiusura. Finora si è retto perché, a differenza di altri consorzi della Sardegna, ha risorse proprie, che provengono in prevalenza dai canoni pagati dalla Tossilo che gestisce l’inceneritore, di proprietà del Consorzio, dai canoni del depuratore, e da quelli per i servizi pagati dalle imprese insediate nell’area industriale di Macomer.

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