La Nuova Sardegna

Nuoro

Gli Artificieri di Macomer a caccia di ordigni bellici

Alcuni sono stati ritrovati di recente nella biblioteca dell’università di Sassari I militari sono in grado di disinnescare le bombe e le mine utilizzate in guerra

30 aprile 2017
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MACOMER. Vengono impiegati sul fronte operativo negli scenari internazionali, quando si tratta di mettere mano a ordigni inesplosi di produzione recente, ma anche per bonificare residuati bellici che sotto certi aspetti sono dei reperti archeologici, ma molto pericolosi, soprattutto se ancora attivi come quelli di fabbricazione austriaca risalenti alla prima guerra mondiale ritrovati in una cassetta nella biblioteca dell’Università di Sassari. Gli artificieri del 5° Reggimento Genio Guastatori di Macomer sono tra i pochi specialisti in Italia in grado di rendere inoffensivi pericolosissimi ordigni che potrebbero causare lesioni gravi o la morte. Proprio per questa capacità e conoscenza, il Reggimento di Macomer è ufficialmente il corpo militare addetto alla bonifica dei residuati bellici nell’isola, l’unico abilitato a questo tipo di interventi.

Fanno parte del reparto alcune squadre di militari altamente specializzati, i quali sono in grado di disinnescare gran parte delle bombe e delle mine utilizzate nel corso di conflitti, nuclei di bonifica composti da artificieri capaci di mettere in sicurezza qualsiasi ordigno. Quelli di natura sconosciuta o che non è possibile disinnescare, vengono portati in un luogo sicuro e fatti brillare in condizioni di sicurezza. Oltre che nella biblioteca dell’Università di Sassari, dove sono intervenuti per allontanare dal posto due granate ricoperte di ruggine e la spoletta, che è un congegno esplosivo che comunica il fuoco alla carica di una bomba, tutti e tre di fabbricazione austriaca, sono intervenuti anche nell’Iglesiente per rendere inoffensivo un razzo di segnalazione rinvenuto da un pescatore.

Gli interventi di bonifica degli artificieri del 5° Genio eseguiti in Sardegna sono numerosi. Negli ultimi anni hanno e reso inoffensivi ordigni trovati in diverse altre zone dell’isola, ma anche a Macomer, dove un anno fa, nel monte Sant’Antonio mentre si stava procedendo alla pulizia di un’area da rovi e sterpaglie, poco distante dalla strada provinciale è stato trovato un proiettile di artiglieri da 88mm rimasto nascosto tra i cespugli per oltre 70 anni. Se l’ordigno è vecchio, come nel caso delle granate trovate nell’Università di Sassari, non significa che sia innocuo. Più è vecchio, anzi, più è difficile metterci mano perché non si dispone di documenti sulle modalità di fabbricazione e funzionamento. Gli artificieri del Reggimento Genio hanno le competenze per operare in sicurezza. Quando scavando un terreno o demolendo un vecchio fabbricato spunta un residuato bellico sono loro a farsi carico dell’emergenza e a decidere come operare. Gli artificieri del 5° Genio di Macomer sono gli unici specialisti abilitati a intervenire su tutto il territorio regionale nelle situazioni di pericolo che si creano quando viene scoperto un ordigno del quale non si conosce la natura. (t.g.t.)

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