La Nuova Sardegna

Nuoro

La Cisl: l’Agroalimentare resti a Macomer

Il segretario Fele polemico con la Regione sull’eventuale soppressione dell’indirizzo formativo dell’Its

25 aprile 2017
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MACOMER. Il segretario generale della Cisl di Nuoro, Michele Mele, non ha dubbi sulla necessità di mantenere a Macomer i corsi di specializzazione sull’agroalimentare dell’Istituto tecnico superiore che invece la Regione vorrebbe concentrare a Sassari. «L’assessore Giuseppe Dessena non ha dato nessuna assicurazione, e questo è grave – dice il sindacalista –. Non è possibile che si sottragga questo indirizzo formativo a un territorio che lo ha voluto e avviato proprio perché è la sede delle attività agroalimentari in Sardegna. Non esiste nell’isola una concentrazione di aziende del settore come a Macomer. Non parlo solo di caseifici, che sono diversi, e di sedi di consorzi Igp importanti, come quelli del Pecorino romano dell’Agnello sardo, ma anche di tante altre attività, a partire da quelle che operano nel settore delle carni e degli insaccati per proseguire con i mini caseifici, i piccoli laboratori della pasta e del pane e di tanti altri prodotti. È la scuola giusta al posto giusto perché l’agroalimentare è a Macomer. Dessena non ha garantito nulla. Bisogna difendere questo indirizzo della formazione perché risponde a un bisogno del territorio e della sua economia, che si sta riprendendo proprio perché punta sull’agroalimentare». L’assessore Giuseppe Dessena in occasione della consegna dei diplomi ai ragazzi che hanno completato l’iter formativo dell’ultimo corso Its concluso nei mesi scorsi con gli esami finali, ha spiegato che la norma istitutiva degli Its impone che ciascuna scuola abbia un suo indirizzo formativo. Quella di Macomer, in pratica, è nata con l’efficienza energetica e dovrebbe andare avanti seguendo lo stesso percorso. I corsi di formazione per tecnici del marketing dell’agroalimentare dovrebbero andare a esaurimento. «È noi dovremmo stare a guardare mentre il corso finisce altrove – prosegue Michele Fele –. Un’eccellenza come questa è nata e cresciuta a Macomer. L’ex assessore Firino stava togliendo tutto. Secondo il Ministero Macomer non avrebbe i requisiti per avere il corso. Che si guardino attorno, L’agroalimentare sardo è qui, non a Sassari. È qui è rimane perché cuore e testa sono del posto e vivono nel posto. Non se ne vanno altrove e non delocalizzano. Dobbiamo difendere con le unghie e con i denti la formazione che prepara il personale necessario. Farla altrove è una scelta incomprensibile. Qui c’è già e serve. Deiana ha detto che l’Its è salvo, ma solo per l’efficienza energetica, che va bene, ma serve anche altro».(t.g.t.)

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