La Nuova Sardegna

Nuoro

Commercio itinerante, ok del Consiglio al nuovo regolamento

di Mauro Piredda
Commercio itinerante, ok del Consiglio al nuovo regolamento

Siniscola, vietata la vendita del formaggio in spiaggia Le aree verranno assegnate in base a requisiti prestabiliti

25 aprile 2017
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SINISCOLA. Con l’intenzione di regolamentare e contingentare le attività sul demanio, dal commercio itinerante a tutte quelle non regolamentate dal Pul, la maggioranza Farris ha portato all’attenzione del consiglio comunale la proposta di adozione di un regolamento con riferimento all’articolo 68 del Codice della navigazione. «Le autorizzazioni previste – queste le parole dell’assessora Paola Pipere – sono state studiate in base alla portata di ogni spazio con il fine di portare ordine e sicurezza sulle spiagge. Un numero di nulla osta non limitato determina un’offerta non rispondente all’effettivo fabbisogno dell’utenza e impedisce l’ordinato svolgimento delle attività balneari con problemi di viabilità, igiene, sicurezza e tutela dell’ambiente». Indicati una serie di requisiti, come l’iscrizione al registro delle imprese, e la tripartizione del litorale (da La Caletta a Santa Lucia, da S’Ena’e sa chita a Capo Comino, da Capo Comino a Berchida) sulla base della quale suddividere le assegnazioni. La discussione è stata sospesa due volte su proposta del presidente del Consiglio, Luigi Flori, a seguito di alcuni interventi delle minoranze volti a modificare la bozza. «Esistono associazioni – ha dichiarato Nino Fronteddu – che non hanno l’obbligo di iscrizione al registro delle imprese e lo stesso discorso vale per gli artisti. Rischierebbero di non avere punteggio».

L’esponente di Zente Nova-Unione per Siniscola ha inoltre sottolineato che la vendita di formaggi lungo il litorale comporterebbe una «dequalificazione dell’offerta». «Meglio che si incentivi – ha aggiunto – la vendita di prodotti locali negli esercizi commerciali». Secondo il suo compagno di gruppo Antonio Satta, «i regolamenti restrittivi andrebbero a colpire categorie deboli. Limitare 5 licenze per la vendita di bigiotteria, 5 per la vendita del vestiario, 5 per le opere del proprio ingegno e 5 per i racchettoni, significa colpire una categoria di persone che campa due mesi l’anno da quello. È sufficiente lasciare lo stesso numero di licenze ma accorparle». Richiamato da Satta un «contrasto con la liberalizzazione delle licenze». «Tutti possono aprire tutto – ha aggiunto – e noi poniamo limiti in un contesto dove ci sono migliaia di persone in un territorio abbastanza grande. Si tratta, eccezion fatta per gli intolleranti, di un servizio non invasivo. La domanda è altissima date le migliaia di persone nelle nostre spiagge». La maggioranza ha quindi accolto l’eliminazione della vendita dei formaggi, l’allargamento dei requisiti (aggiungendo oltre al registro delle imprese l’iscrizione ad un albo nazionale, regionale o locale) l’accorpamento delle licenze per la vendita di tessuti, abbigliamento e teli con quelle relative agli articoli d spiaggia, ai palloni e ai racchettoni.

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