La Nuova Sardegna

Nuoro

Processo a Bancali, avvocati in rivolta

di Valeria Gianoglio
Processo a Bancali, avvocati in rivolta

Il collegio difensivo: «Ci opponiamo allo spostamento da Lanusei, lede il diritto di difesa e nessuno ci ha interpellato»

23 aprile 2017
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NUORO. La notizia del “trasloco” a Bancali è arrivata sui telefonini degli avvocati nella tarda serata di venerdì, ma già dopo qualche ora l’intero collegio difensivo dei 26 imputati nel processo per gli assalti ai furgoni portavalori, compatto come non mai, aveva sfornato un gruppo su whatsapp dal nome eloquente, “Colleghi nel bunker”, e stava cominciando a stendere il piano di battaglia per opporsi al trasferimento del processo da Lanusei nell’aula del carcere vicino a Sassari. Quel documento, sottoscritto da tutti i difensori del maxi processo, è stato poi diffuso ieri pomeriggio, e rappresenta la reazione decisa della categoria di fronte a una scelta considerata lesiva persino del diritto alla difesa. Tra i passaggi chiave c’è anche l’annuncio, da parte dei legali, di essere pronti persino all’eventuale rinuncia in blocco del mandato difensivo.

L’antefatto è il seguente: qualche giorno fa, il 20 aprile, il presidente della Corte d’appello di Cagliari, Antonio Onni, con un apposito decreto decide che per questioni di sicurezza il processo per gli assalti ai furgoni portavalori debba essere ospitato non più nel tribunale di Lanusei ma nell’aula protetta del carcere di Bancali, visto che il tribunale ogliastrino ne è sprovvisto. E con lo stesso decreto stabilisce anche che a causa di questo “trasloco”, l’udienza di avvio del processo, inizialmente fissata per il prossimo 28 aprile, avrebbe dovuto essere spostata. Il giorno dopo, e siamo al pomeriggio del 21 aprile, il presidente del collegio che deve giudicare i 26 imputati del processo-portavalori, Ermengarda Ferrarese, dispone una modifica sostanziale al decreto che fissava l’inizio del processo in questione. Il giudice, dopo aver preso atto della decisione del presidente della Corte d’appello, decide che la prima udienza del processo si tenga il 24 maggio, nel carcere di Bancali. E la notizia, che era nell’aria già da tempo e aveva scatenato le dure prese di posizione degli avvocati ogliastrini, venerdì notte rimbalza da un telefonino all’altro dell’intero collegio difensivo dei 26 imputati. E scatena l’inferno. «L’intero collegio di difesa – scrivono gli avvocati dei 26 imputati – contesta con determinazione la scelta, del tutto arbitraria e adottata senza aver interpellato alcun difensore, di spostare il processo dalla sua sede naturale di Lanusei a quella sassarese. Non è mai stata indicata alla difesa la disposizione di legge che giustificherebbe tale translatio iudicii, né la sussistenza di ragioni che lo motiverebbero. Si tratta di una gravissima e ingiustificata violazione del principio del giudice naturale, che compromette l’esercizio del diritto di difesa e del contraddittorio».

Per queste ragioni, spiegano i legali, «il collegio difensivo si oppone a tale illegittimo spostamento di sede, chiedendo di essere interpellato prima di qualsiasi decisione, come prevede la legge, e annunciando sin d’ora, che in caso di prosecuzione del dibattimento a Bancali, si troverà costretto ad assumere ogni opportuna e necessaria iniziativa sino alla eventuale rinuncia in blocco del mandato difensivo». Gli avvocati del maxi processo rapine, insomma, sono decisi a spingersi fino in fondo, pur di difendere il loro diritto alla difesa e a essere interpellati prima di assumere decisioni così rilevanti, per la vicenda giudiziaria.

La Corte d’appello nel decreto del 20 aprile, ha ribadito che «per ragioni di sicurezza connesse al corretto svolgimento del dibattimento, è necessario utilizzare un’aula protetta che, tuttavia, non è disponibile nella sede del tribunale di Lanusei, territorialmente competente». Il collegio difensivo è di parere decisamente diverso, ma al di là di tutto, denuncia in particolare una mancanza di informazione e di coinvolgimento da parte dei giudici. Come andrà a finire, si saprà solo nell’udienza del 24 maggio a Bancali. È facile prevedere già da ora una dura battaglia preliminare in aula e una raffica di eccezioni sollevate dai difensori.

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