La Nuova Sardegna

Nuoro

Ottana, crisi industriale: una mozione in Regione

di Federico Sedda
Ottana, crisi industriale: una mozione in Regione

Firmatario del testo che verrà presentato il 3 maggio è Daniele Cocco (ex Sel) «L’area vive una grave condizione di sofferenza economica e occupazionale»

23 aprile 2017
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OTTANA. La crisi dell’area industriale di Ottana e la situazione degli ex lavoratori tessili della Legler che hanno perso o stanno per perdere gli ammortizzatori sociali è al centro di una mozione presentata in consiglio regionale e della quale è primo firmatario Daniele Cocco, ex Sel. L’impegno a farsi promotore della mozione (firmata anche dai consiglieri regionali Congiu, Cocco, Zanchetta, Pittalis, Carta, Dedoni, Ledda e Rubiu), era stato preso da Cocco nel corso delle recente assemblea promossa a Ottana dagli ex lavoratori Legler e dal sindaco, Franco Saba, per rilanciare la vertenza sulla crisi del centro Sardegna.

Nella mattinata dello stesso giorno i lavoratori di Ottana Polimeri e di Ottana Energia, in scadenza di cassa integrazione, avevano effettuato un sit-in davanti ai cancelli delle fabbriche chiuse. La mozione verrà discussa in aula il 3 maggio prossimo.

«Il territorio della Sardegna centrale – si legge nel documento – si trova in una gravissima condizione di sofferenza economica e occupazionale con numerose crisi e vertenze industriali in corso che purtroppo non trovano concrete prospettive di rilancio».

Nella mozione si fa riferimento alle vertenze ancora aperte di Ottana Polimeri e Ottana Energia, la cui crisi ha travolto anche l’indotto e alla situazione degli ex lavoratori della Legler che da anni sopravvivono solo con gli ammortizzatori sociali ormai in scadenza.

«La produzione del tessile, della chimica e dell’energia del sito di Ottana – si sottolinea nella mozione – risulta di fatto azzerata con la maggior parte dei lavoratori in cassa integrazione o licenziati. Il futuro dell’area industriale e dell’intera filiera chimica è strettamente legato alla sopravvivenza della centrale elettrica che ha un ruolo strategico non solo per il riavvio della produzione del pet di Ottana Polimeri, ma anche per la sopravvivenza dello stesso Consorzio industriale con la conseguente perdita degli investimenti previsti».

«Attorno al rilancio della centrale elettrica – si precisa nel documento – ruotano diverse iniziative e vertenze strategiche regionali, quali la realizzazione di un centro di stoccaggio del gas naturale liquido a Oristano, il riavvio della filiera del pet e l’acquisizione dell’impianto Eni-Versalis di Sarroch».

Nella mozione viene ricordato anche che gli impianti di Ottana Polimeri sono fermi da tre anni e quelli di Ottana Energia da oltre un anno e che per i lavoratori di entrambi gli stabilimenti la cassa integrazione sta per scadere.

«Centinaia di famiglie di lavoratori – si legge nella mozione – vivono una situazione drammatica e vedono sempre più vicino lo spettro del licenziamento, mentre, a fronte di tutto questo, si registra un assordante silenzio del governo». In conclusione, la mozione impegna il presidente della giunta regionale, Francesco Pigliaru, e l’assessore all’Industria, Maria Grazia Piras, «a riferire in consiglio regionale sulle interlocuzioni con il Mise e sulle reali intenzioni del gruppo Clivati-Indorama e, per gli ex Legler, a prevedere la necessaria copertura straordinaria degli ammortizzatori sociali in deroga e, in particolare, per quei lavoratori che hanno terminato nel 2015 senza avere avuto la possibilità di inoltrare la domanda di indennità». Nella mozione viene rilanciata, infine, la proposta del sindaco di Ottana di cedere i capannoni dismessi al prezzo simbolico di un euro per creare lavoro.

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