La Nuova Sardegna

Nuoro

Migranti, il Comune punta sull’accoglienza diffusa

di Valeria Gianoglio
Migranti, il Comune punta sull’accoglienza diffusa

Soddu: «Questo progetto eviterà la nascita di centri gestiti da Stato e coop» «In città c’è già da tempo l’esperienza positiva di Casa Moro a Santu Predu»

23 aprile 2017
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NUORO. Al numero 64 di via Chironi, a pochi passi dal portone della chiesa del Rosario, e ben lontano dalle polemiche che si scatenano puntuali a ogni ondata migratoria e annessa richiesta di aiuto, il progetto di “micro-accoglienza diffusa” lo sperimentano con successo da circa un anno l’associazione Migrantes e la parrocchia guidata da don Totoni Cossu. Tre stanze da letto, un bagno, soggiorno e cucina, una bicicletta rosa appoggiata fuori dall’ingresso per sbrigare le commissioni più urgenti. E sul muro dietro il tavolo, appeso come un promemoria di quelli che proprio non si possono dimenticare, un cartellone con le regole della casa, le “House-rules”. Dentro ci vivono da qualche mese quattro giovani arrivati dalla Nigeria e uno dal Gambia, la convivenza fila che è una bellezza, e i santupredini spesso e volentieri bussano a quel portone per offrire piatti succulenti della cucina barbaricina. A conferma, se mai ce ne fosse, che la proverbiale ospitalità nuorese è una qualità ancora ben salda ai piedi del Redentore.

Al Comune di Nuoro, questa esperienza positiva di accoglienza dei migranti nelle case nuoresi, è piaciuta così tanto che per questa ragione, nei giorni scorsi, ha deciso di aderire a un bando, lo Sprar, che prevede, per chi vi aderisce, la possibilità di ospitare un certo numero di migranti – già identificati e in possesso dei requisiti da rifugiato politico – nelle case dei cittadini che si renderanno disponibili. Il canone d’affitto lo paga lo Stato, il Comune, di suo, mette solo un contributo in termini di professionisti, psicologi e mediatori culturali che accompagnino le famiglie e i migranti in questo percorso.

«Vorrei che fosse chiaro: si tratta di fondi che il ministero ha dedicato a questo progetto, e che non possono essere destinati ad altro. Sono fondi che se non aderiamo non arrivano» ha spiegato ieri mattina, il sindaco Andrea Soddu presentando il progetto in Comune insieme all’assessore Valeria Romagna, al presidente della commissione consiliare servizi sociali, Graziano Siotto, e ai componenti della stessa commissione.

Il sindaco lo ha precisato più volte: «Di fronte alla questione migranti avevamo due possibilità: lasciare che lo Stato acquisisse i nostri immobili per aprire centri di accoglienza e li lasci gestire a cooperative esterne e spesso discusse, oppure aderire al bando Sprar, un progetto che prevede che la gestione dei migranti passi al Comune, che chiede ai privati di mettere a disposizione le loro case, o anche stanze, per affittarle ai migranti. Il canone di affitto lo paga lo Stato. Ecco – precisano ancora il sindaco, l’assessore Valeria Romagna e i componenti della commissione – noi abbiamo creduto e crediamo in questa forma di accoglienza diffusa nella nostra comunità. Siamo orgogliosi di questa scelta: siamo di fronte a un fenomeno epocale e sappiamo che la comunità risponderà». I cittadini nuoresi che volessero aderire al progetto, mettendo a disposizione le loro case o stanze, possono partecipare al bando presentando domanda entro il 26 aprile. A Nuoro città, come ha spiegato l’assessore Romagna, in base al rapporto individuato dall’Anci di 2,5 migranti accolti ogni 1000 abitanti – arriveranno 124 migranti: una media di 10 per ogni quartiere. Fino a oggi in Comune sono arrivate diverse decine di telefonate e richieste di informazioni per aderire al progetto.

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