La Nuova Sardegna

MAMOIADA. E' stato presentato in paese il libro di Daniel Lumera “La cura del perdono” edizione Mondadori. A Mamoiada, dove più di 30 anni fa, Eva Cannas, che ha voluto fortemente questo convegno, aveva perdonato gli assassini dei suoi due fratelli e aveva portato al Papa la sua testimonianza rivoluzionaria, un'inversione culturale, il coraggio di andare contro i canoni della cultura barbaricina della balentìa. «Cerchiamo di insegnare ai giovani, nelle scuole, nelle carceri, ovunque, che non si può rispondere con l’odio all’odio, perché sull’odio non si è mai costruito nulla – ha spiegato Eva Cannas durante la presentazione del libro –. Bisogna seguire le regole che sanciscono la condotta collettiva». L’autore Daniel Lumera, formatore internazionale, nato ad Alghero nel 1975, ha riportato nel suo libro questo messaggio sostenuto dalla testimonianza di Eva Cannas e da altre persone che come lei hanno fatto del perdono una pratica di vita. «Abbiamo il dovere di essere felici – ha spiegato lo scrittore –. La migliore forma di servire ed amare gli altri è attraverso la nostra felicità –. Spesso la malattia, chi ha incontrato il cancro lo sa, ci porta a conoscere meglio le cose essenziali, ai veri valori della vita. E a volte può essere proprio una morte a insegnare il valore della vita». Pensieri, dichiarazioni e parole forti che hanno scosso gli animi dei presenti, a tal punto che molti hanno voluto portare la propria testimonianza di dolore, senza timori e senza resistenze. Come Rita Melis: «Mio fratello è stato tenuto in carcere per 19 anni e poi dichiarato dopo innocente, abbiamo imparato che il perdono significa anche imparare a non odiare e a rimpossessarsi della vita rubata ingiustamente». Il dibattito è stato coordinato da Anna Pau e ha coinvolto la psicologa Nadia Brusasca e Leonardo Moro .