La Nuova Sardegna

Nuoro

Tutela dei migranti gli studenti di Sarule premiati al Senato

di Francesco Pirisi
Tutela dei migranti gli studenti di Sarule premiati al Senato

Riconoscimento agli alunni della scuola media Manca La loro proposta al concorso «Vorrei una legge che...»

15 aprile 2017
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SARULE. Il parlamento di Roma e uno più ristretto, fatto di ragazzi, ma non per questo meno impegnato. Il risultato per entrambi è una legge per la tutela in Italia dei minori stranieri non accompagnati. Norma alla quale la Camera dei deputati ha dato il definitivo via libera nella seduta del 29 marzo. Due giorni dopo sugli scranni del Senato sono stati i ragazzi della scuola media "Serafino Manca" di Sarule a proporre impegni e tutele a vantaggio dei piccoli che fuggono dalle guerre dell'Africa e del Medio Oriente.

La giornata a Palazzo Madama è stata l'atto conclusivo del concorso "Vorrei una legge che...", bandito dal Senato e riservato alle scuole elementari e secondarie di primo grado italiane. Sette istituti vincitori, tra i quali la classe prima media di Sarule. Ventidue ragazzi, seguiti nel progetto dalle insegnanti Sonia Ignazi, Maria Cavada e Giuseppina Coccone. Proposta di legge e considerazioni sulla materia illustrate la settimana passata insieme ai lavori delle altre scuole della Penisola davanti al presidente dell'aula, Piero Grasso. Da parte sua Grasso ha rimarcato nel saluto l'attualità del tema scelto dalla scolaresca barbaricina, anche per la corrispondenza temporale del voto sulla materia due giorni prima dall'aula di Montecitorio.

L'argomento, per così dire, i ragazzi di Sarule se lo sono ritrovato in casa. Nel territorio comunale dal 2014 è presente uno dei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) che ospitano gli immigrati arrivati in Sardegna con le operazioni mare Nostrum e Frontex. Nell'agriturismo prossimo al monte Gonare 140 extracomunitari, in parte africani di Eritrea, Somalia, Ciad e Gana, per un altra fetta asiatici di Pakistan e Bangladesh. Un gruppo dove sono presenti anche dei minori, con le problematiche specifiche e la necessità per la società civile di dare risposte adeguate all'età, oltre a quelle dovute a tutti gli immigrati. In questo senso è stato rilevante per la riflessione degli studenti l'incontro con la comunità "Il Sicomoro", che accoglie a Cagliari alcuni dei ragazzi stranieri. Le altre notizie sono arrivate dai confronti con la polizia di Stato (a Sarule Domenico Chierico, dirigente della questura di Nuoro) e l'avvocato Nicola Ibba, docente della facoltà di Giurisprudenza di Cagliari. Sei articoli di legge alla fine, ricchi di molta sostanza.

Perché, per i ragazzi della media "Serafino Manca", il minore straniero è un soggetto a cui vanno garantite tutele e attenzioni, fuori da ogni riserva o anche limite economico. «Va ospitato, e non espulso o rimpatriato, se egli esprime la volontà di stare in Italia», scrivono nella legge. E insieme: «Lo Stato gli deve garantire l'assistenza di un tutore, supportare con l'aiuto economico l'inclinazione allo studio e alla formazione per una professione, anche una volta raggiunta la maggiore età». Un liberculo ha accolto gli articoli della legge, poi esposto nella "Sala Garibaldi", insieme ai lavori delle altre scuole italiane. Rimarrà là nel grande archivio del palazzo di piazza Navona, insieme ai documenti di sessant'anni di vita Repubblicana, con uno spazio sempre più ampio al contributo delle proposte dei cittadini, anch'esse espressione di democrazia. Il comparto specifico è quello dei concorsi del Senato dei ragazzi. Ormai ricco di centinaia di progetti. Tra questi altri due sono della scuola di Sarule, inserita nell'istituto comprensivo di Orani, oggi guidato da Pinuccio Carta. Nel 2012 (concorso della commissione Diritti umani) gli studenti hanno affrontato il tema del lavoro e della sua carenza, come endemica, presente nella Sardegna interna. Un anno più tardi, altro lavoro e nuovo premio.

Questa volta uno studio sul lessico di "genere", e la proposta di modificarne alcuni elementi, come contributo alla parità sociale tra uomo e donna. Con il progetto che li ha riportati nei giorni scorsi a Roma, gli studenti sarulesi hanno proseguito sullo stesso solco. Perché oggi è difficile trovare un soggetto più debole del minore straniero, soprattutto non accompagnato.

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