La Nuova Sardegna

Nuoro

Scontro sull’acqua tra Oliena e Baronia

di Luciano Piras
Scontro sull’acqua tra Oliena e Baronia

Gli amministratori del Corrasi: «Nessuno tocchi le nostre fonti». La replica di AbbaVona: «Non toccate il nostro mare»

15 aprile 2017
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OROSEI. Oliena alza le barricate dietro lo slogan “Nessuno tocchi Su Gologone”. La Bassa Baronia reagisce: “Il mare di Orosei non si tocca”. Che suona come un botta e risposta a colpi di ricatti. «Se il monumento naturale di Oliena non si tocca, anche noi ci sentiremo liberi di arrivare a dire che finché non si trova una soluzione e si insiste nel bloccare il dialogo, per gli olianesi non sarà più consentito bagnarsi a Osala, su Barone, Marina di Orosei, Cala Liberotto, Cala Ginepro, sa Curcurica e Biderrosa». «Noi abbiamo sempre cercato di non polemizzare, ma di dialogare e non si può dialogare se gli amministratori di Oliena si sottraggono alle occasioni di incontro e fa notizia divulgando falsità. L’acqua è un bene di tutti, anche nostro» spiega Danila Dessena, presidente del Movimento popolare AbbaVona in Baronia. Un comitato spontaneo nato qualche anno fa per mettere insieme i rappresentanti di Orosei, Galtellì, Irgoli, Loculi e Onifai, ossia: i cinque Comuni della Valle del Cedrino che necessitano di approvvigionamento idrico.

«Aiutateci a non arrivare a questi livelli di esasperazione – si legge in una lettera aperta che AbbaVona invia ai cittadini di Oliena – e sollecitate i vostri politici, soprattutto quelli che siedono negli scranni regionali, a non fomentare il caos cavalcando l’onda della prossima tornata elettorale, invitandoli a partecipare attivamente agli incontri pubblici, per ragionare sulle soluzioni possibili da adottare».

Un appello accorato che arriva subito dopo il consiglio comunale straordinario di Oliena, tenuto giovedì scorso nel Parco Su Gologone e chiuso con «la volontà di trovare soluzioni condivise per risolvere il problema idrico della Baronia», ma a patto che vengano rispettate tre condizioni imprescindibili: l’assoluta salvaguardia del sito di Su Gologone e ovviamente il totale rispetto delle prescrizioni puntualmente indicate dal decreto regionale n° 845 del 12 maggio 1998, che ha istituito il monumento naturale; la definitiva risoluzione dell’approvvigionamento idrico di Oliena; l’approvvigionamento del paese all’ombra del Corrasi, che deve avvenire esclusivamente dalle fonti di Su Gologone.

«Tre dictat che suonano come l’effetto di un muro di cemento armato a difesa di un bene non godibile» è la reazione del Movimento AbbaVona. Che ricostruisce i singoli passaggi di questa guerra infinita, soffermandosi soprattutto sul «pozzo trivellato a Mussintommasu» richiesto dalla Regione per studiare il volume del bacino carsico di Oliena. E qui sta il nocciolo della questione: «Voler persistere su questa strada, ossia la captazione dell’acqua tramite un pozzo trivellato a Mussintommasu, rischia inesorabilmente – sottolineano gli amministratori di Oliena – di creare e alimentare un’inaccettabile e anacronistico scontro tra le comunità cosa certamente inamissibile (...). Si auspica, pertanto, che si ritorni al buon senso per trovare una soluzione ampiamente condivisa». L’accusa di AbbaVona è che «l’amministrazione di Oliena afferma che vuole risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico, ma i comportamenti ostativi di questi ultimi due anni, dimostrano il contrario». «Anche la popolazione baroniese, così come chiede l’amministrazione di Oliena, pretende la definitiva risoluzione dell’approvvigionamento idrico che deve avvenire esclusivamente dalla fonte di su Gologone, perché l’acqua c’è, in abbondanza, ed è di tutti». «È assolutamente falso che si voglia deturpare il sito di su Gologone con trivelle ed interventi invasivi che imbruttiscano il monumento» chiarisce Martino Corimbi, di AbbaVona. Da qui il riferimento ai due progetti finora proposti.Uno è del Genio civile di Nuoro, dove viene proposto di realizzare un foro di 10 centimetri di diametro, nella testa della grotta di Mussintommasu, a monte della fonte di su Gologone, «fuori dalla zona Sic delimitata per la salvaguardia dei monumento naturale». «Un progetto fattibile perché non verrebbe arrecato alcun danno al sistema carsico e alla fuoriuscita dell’acqua alla fonte» spiega ancora Danila Dessena. L’altro progetto, invece, è quello presentato proprio dal Movimento baroniese AbbaVona e prevede la captazione dell’acqua a valle della fonte, «prima cioè che si mescoli con la cloaca del Cedrino, per cui anche in questo caso non esiste nessun progetto di trivellazione ma, anzi, la previsione di un miglioramento del sito e la definitiva risoluzione del problema idrico dei cittadini di Dorgali, Oliena e della Baronia» insiste Corimbi.

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