La Nuova Sardegna

Nuoro

Sagome e arte per dire no alla violenza

di Stefania Vatieri
Sagome e arte per dire no alla violenza

Al Ciusa studenti e insegnanti protagonisti della campagna partita dagli Usa “Don’t touch my brain”

13 aprile 2017
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NUORO. Hanno disegnato sul selciato della scuola sagome colorate di donna per dire no alla violenza e ricordare le vittime di femminicidio. Studenti, insegnanti, artisti o semplici cittadini ieri mattina nel cortile del liceo artistico Ciusa sono stati i protagonisti della suggestiva campagna “Don’t touch my brain” non toccare la mia mente, una performance artistica-ambientale contro la violenza in tutte le sue forme, organizzata e promossa dalla fotografa Sebastiana Falchi Martinez, sassarese ma emigrata in California, e dall’artista nuorese Nietta Condemi De Felice. Non toccare la mia mente, è un'idea nata in Sardegna e “Made in Usa”, come sottolineano le organizzatrici.

«L'arte diventa uno strumento di lotta collettiva con il chiaro obiettivo di spaccare in due quell'armatura ereditata fatta di vergogna e omertà rispetto alla violenza domestica e nella società – spiegano le ideatrici dell'iniziativa – Il messaggio è rivolto sopratutto a chi trasmette la violenza, per far sì che le future generazioni di uomini e donne siano libere da queste forme di aggressività. Ma il nostro intento non è solo quello di sensibilizzare, bensì creare un movimento di donne sarde unite nella lotta a favore della parità di genere». L'arte diventa così uno strumento di denuncia capace di mettere in discussione gli usi e i costumi di una società malata di violenza, che sfocia in ogni angolo del mondo. A partire dai giovani, come sottolinea Sebastiana Falchi, «solo creando una casa nuova e forte si può evitare che le future generazioni indossino abiti bianchi insanguinati e lividi».

La pensa così anche il giovane Antonio Medde, uno degli studenti che ieri mattina ha lavorato per la riuscita del progetto, il quale nel corso dell'iniziativa ha inoltre sottolineato l'importanza di considerare uomini e donne prima di tutto come essere umani. L'evento si chiuderà a San Teodoro il 21 aprile e come spiega Sebastiana Falchi Martinez, rappresenta una sorta di anno 0 per la costruzione di una società non violenta. La kermesse andrà in scena in piazza Gallura alle 9.

La giornata terminerà con un convegno/dibattito pubblico al teatro comunale, dove esperti invitati per la serata affronteranno il tema “La violenza e gli effetti collaterali sugli affetti e sulla società”; l'antropologo Bachisio Bandinu, la giornalista e conduttrice Carmina Conte, la scrittrice Giovanna Mulas, l'avvocato del Foro di Nuoro Mariagrazia Corrias, la psicologa Carla Concas, la presidentessa del Centro Anti violenza di Olbia Patrizia Desole, la naturopata Patrizia Cossu e i narratori Giovanni Carroni, Marella Giovannelli e Annalisa Uda.

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